Domenica partita solidale di calcio tra Rom croati e la “squadra del Papa”

In campo con le regole di «Fratelli tutti»

16 novembre 2021

Con uno “sponsor” spirituale e sociale d’eccezione come Fratelli tutti, che campeggia sulla maglietta, domenica giocheranno insieme — una partita non “amichevole” ma “fraterna” — i rappresentanti della “Organizzazione mondiale dei Rom per la lotta alla discriminazione, al razzismo e alla povertà”, che vengono apposta dalla Croazia, e la “squadra del Papa” che proprio nei contenuti dell’enciclica di Francesco trova senso e motivazione.

Aperto a tutti, con ingresso libero, il match è ospitato alle 14.30 dalla Lazio nel centro sportivo a Formello. Arbitrerà Ciro Immobile, bomber della squadra biancoceleste e della nazionale italiana.

Sabato mattina, alla vigilia della gara, il Pontefice riceverà in udienza le due compagini. E stamani, martedì 16 novembre, il significato dell’iniziativa — sostenuta dal Papa e affidata al Pontificio Consiglio della cultura — è stato presentato nella sala San Pio x , in via della Conciliazione.

«Abbiamo chiesto al Papa di poter organizzare questa partita per dare, simbolicamente, un calcio a razzismi, pregiudizi, esclusioni, e siamo emozionati che abbia accolto la nostra proposta», ha detto Toti Dedić, presidente dell’organizzazione Rom, in collegamento dalla nunziatura apostolica di Zagabria. Accanto a lui il nunzio Giorgio Lingua.

È, forse, la composizione della “squadra del Papa – Fratelli tutti” a render chiaro il senso della partita: non è una “rappresentativa” chiusa, anzi, come già avviene per Athletica Vaticana — l’associazione sportiva ufficiale che ha sezioni di atletica, ciclismo, taekwondo e padel — il progetto è testimoniare concretamente il messaggio Fratelli tutti.

E in questo concreto impegno di inclusione, con la “squadra del Papa” giocheranno due giovani migranti, accolti dalla Comunità di Sant’Egidio (fuggiti dall’Africa sono arrivati in Italia da Lesbo e dalla Grecia, dove il Papa sta per andare in visita), e un ragazzo con sindrome di Down, Filippo Montemurri, che vive l’esperienza sportiva di Special Olympics («Sono fiero di me stesso!» ha detto). Con loro guardie svizzere, dipendenti vaticani, figli di dipendenti, sacerdoti che prestano servizio nella Segreteria di Stato, nella Curia romana e nella Pontificia accademia ecclesiastica. In tutto 8 nazionalità.

«Lo sport è comunione» ha affermato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, che ha organizzato la partita, la quale avrà anche una “ricaduta sociale” nelle periferie della diocesi del Papa. Il vescovo Benoni Ambarus, ausiliare di Roma con delega per la carità, ha presentato il progetto “Un calcio all’esclusione” — che sarà lanciato sabato sera allo stadio Olimpico prima del big match Lazio-Juventus — per sostenere (anche economicamente) l’inclusione dei bambini Rom e delle loro famiglie, come anche delle persone più fragili, attraverso il calcio. Oratori in prima fila, dunque.

Sollecitati dal moderatore Luca Collodi, giornalista di Radio Vaticana-Vatican News, nell’incontro non sono mancati spunti di attualità sportiva in chiave sociale: la tifoseria della Lazio è stata, anche di recente, accusata di razzismo ed ecco che la società accoglie un’organizzazione internazionale di Rom e ospita la partita nel proprio centro sportivo.

«Abbiamo aperto la nostra casa di Formello a chi è vittima di discriminazione e pregiudizi» ha detto il presidente Claudio Lotito, insistendo sull’impegno di dare ai più giovani solo nozioni tecniche ma anzitutto valori etici. «Con questa partita ripetiamo che va colmato il divario sociale allargato dalla pandemia, che tutti abbiamo la stessa dignità e che tutti devono avere un’opportunità di realizzare i propri sogni, superando gli staccati».

Gli ha fatto ecco Igli Tare, ex calciatore e oggi direttore sportivo biancoceleste, che proprio per la sua origine albanese ha conosciuto intolleranze. E Marco Tardelli — che ha allenato la “squadra del Papa-Fratelli tutti” con Odoacre Chierico — non è ricorso a giri di parole sul razzismo: «Una vergogna che semplicemente non ha senso».

Tra i protagonisti di domenica anche i bambini assistiti dal Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta, che entreranno in campo tenendo per mano i giocatori. O viceversa...

di Giampaolo Mattei