Celebrata dal Papa la quinta Giornata mondiale dei poveri

Risanare il dolore per nutrire la speranza

 Risanare il dolore per nutrire  la speranza  QUO-260
15 novembre 2021

Che cosa è richiesto ai cristiani di fronte al dramma della povertà che continua ad affliggere l’umanità del nostro tempo? «Ci è richiesto di nutrire la speranza di domani risanando il dolore di oggi» ha detto Papa Francesco all’omelia della messa celebrata ieri mattina, 14 novembre, nella basilica Vaticana, in occasione della quinta Giornata mondiale dei poveri. «A noi — ha insistito il Pontefice — è chiesto questo: di essere, tra le quotidiane rovine del mondo, instancabili costruttori di speranza; di essere luce mentre il sole si oscura; di essere testimoni di compassione mentre attorno regna la distrazione; di essere amanti e attenti nell’indifferenza diffusa». Il Papa — che prima della messa ha incontrato alcune delle duemila persone bisognose presenti al rito, insieme a quanti le assistono quotidianamente nell’ambito delle attività dell’Elemosineria apostolica, della Caritas e di altre realtà di volontariato in prima linea nel campo dell’accoglienza e della solidarietà — ha esortato i credenti a «organizzare la speranza». Una missione da realizzare a partire da «scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà, cura della casa comune». Senza questo impegno, ha avvertito, «le sofferenze dei poveri non potranno essere sollevate, l’economia dello scarto che li costringe a vivere ai margini non potrà essere convertita, le loro attese non potranno rifiorire».

L'omelia del Papa