Videomessaggio all’organizzazione Fratello

Nel cuore della Chiesa non alla porta delle chiese

15 novembre 2021

«Vi chiedo perdono a nome di tutti i cristiani che vi hanno ferito, ignorato e umiliato», perché «ogni uomo, ogni donna è il tempio di Dio»; e in particolare «voi siete il tempio di Dio, siete il tesoro della Chiesa». Dunque «il vostro posto non è alla porta delle chiese, ma nel cuore della Chiesa». Sono parole forti quelle che Papa Francesco rivolge ai bisognosi legati all’organizzazione Fratello. Sono contenute in un videomessaggio in spagnolo, diffuso sulla pagina Facebook di quest’ultima nel primo pomeriggio di domenica 14, proprio in occasione della Giornata mondiale del povero.

«Sappiate che siete i preferiti di Dio. Tra voi ci sono santi nascosti», assicura il Pontefice alle migliaia di indigenti che si erano dati appuntamento online dai cinque continenti per circa mezz’ora di condivisione, a conclusione di una tre giorni ricca di momenti dedicati ad essi. Lanciata idealmente venerdì dall’incontro “in presenza” con il Papa ad Assisi, essa si è conclusa di nuovo con Francesco che attraverso lo schermo ha ricordato i tanti Fratelli che «attraversano situazioni difficili, dolorose, a volte insopportabili»; che «soffrono in carcere, nelle baraccopoli, in un letto d’ospedale, nei quartieri più poveri, abbandonati, isolati» o «nel mezzo di una guerra che non avete cercato, ma vi è stata imposta». Persone, ha sottolineato amareggiato, che «non hanno più niente, non sanno se stasera mangeranno, non sanno dove dormiranno», e altre «che apparentemente hanno tutto», eppure «soffrono di solitudine, angoscia, depressione, dipendenza».

Ma sono proprio queste donne e questi uomini che Cristo mette al centro del Vangelo, dedicando loro la prima delle beatitudini. E sebbene «a volte la parola “povero”» può scandalizzare «qualcuno, voglio gridare al mondo che la Chiesa ha una Buona Novella», ha affermato il vescovo di Roma: ovvero che Gesù ha bisogno dei poveri per salvare il mondo «chiedendoci continuamente di essere poveri», di «diventare poveri nel nostro cuore» con quell’«invito radicale a mettere da parte ciò che abbiamo, ciò che pensiamo di possedere, il nostro peccato, per lasciare che Dio venga e ci riempia del suo amore». Da qui la preghiera di Francesco, affinché «il Signore ci aiuti a essere piccoli, perché Lui possa essere “grande” in noi».