Dal Vangelo alla vita e viceversa

15 novembre 2021

A nome dei circa duecentomila membri dell’Ordine francescano secolare e dei delegati delle 70 fraternità nazionali partecipanti al xvi capitolo generale, è stato il ministro generale Tibor Kauser a salutare il Papa all’inizio dell’udienza. «Presenti nella vita della Chiesa fin dai tempi di san Francesco — ha spiegato — quest’anno abbiamo celebrato l’ottavo centenario del “Memoriale propositi”, che ha dato le prime linee guida a quei penitenti che volevano seguire Cristo alla maniera» del Poverello di Assisi. Successivamente, nel 1289, Niccolò v approvò la Regola con la bolla Supra montem, poi rinnovata da Leone xiii e da Paolo vi nel 1968. «Come fraternità internazionale di uomini e donne di tutte le età e di tutti i ceti sociali — ha aggiunto — cerchiamo di vivere coraggiosamente passando dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo». E «in questo mondo, che soffre tanto di individualismo e solitudine, le nostre fraternità offrono legami umani che spesso mancano in modo scioccante, anche a volte nelle famiglie». Insomma, ha rimarcato, «il nostro dovere è essere disponibili dove nessun altro è pronto a servire: ospedali, parrocchie, per le strade, nelle case per anziani, aiutando e servendo i poveri» da poveri.

Con una sottolineatura: «Come laici che hanno famiglia e lavoro non possiamo andare in luoghi lontani per annunciare il Vangelo, ma abbiamo l’esperienza che questi angoli sono sempre meno lontani», ha concluso.