12 novembre 2021
Anche da “un ramo guasto” possono germogliare frutti cospicui. «Che senso ha affastellare libri, che costituiscono un pesante problema di conservazione e pulizia? Che senso ha se ognuno di quei libri verrà toccato sì e no ogni quindici anni?». Sono questi gli interrogativi posti dal saggista Antonio Castronuovo nel Dizionario del bibliomane (Palermo, Sellerio, 2021, pagine 497, euro 16) cui è facile, ma non semplice, dare una risposta. Il groviglio di manie, ossessioni e fissazioni che costellano l’universo abitato da chi divora libri è infatti sufficiente a spiegare il perché ci si imbarca in un’impresa così ostica, come quella della cura, paziente e caparbia, del materiale cartaceo.
Al contempo, tuttavia, risulta non agevole addentrarsi nel labirintico approccio all’atto della ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati