La dichiarazione del presidente del Consiglio europeo sulla situazione alla frontiera tra Belarus e Polonia

L’Ue non accetterà alcun tentativo di strumentalizzare i migranti

Migrants gather near a barbed wire fence on the Poland - Belarus border in Grodno District, Belarus, ...
10 novembre 2021

Minsk , 10. Sale la tensione tra Polonia e Belarus dopo che Varsavia ha accusato Minsk di spingere migliaia di migranti verso il confine. Secondo l’agenzia polacca Pap, due gruppi di persone sono riuscite a oltrepassare il recinto della frontiera all’altezza dei due villaggi di Krynki e Bialowieza e la polizia ha arrestato oltre 50 migranti. Da parte sua Lukashenko ha accusato le forze polacche di aver picchiato i migranti e di usare la forza nei confronti di quanti tentano di entrare nell’Ue.

Ieri il ministero della Difesa in Belarus ha convocato l’attaché militare dell’ambasciata della Polonia per protestare contro le accuse sul ruolo dei militari bielorussi nell’accompagnare i migranti al confine. Accuse che Minsk definisce «prive di fondamento e illegali». Dall’inizio dell’anno la rotta terrestre dell’Europa orientale è stata attraversata da oltre 6.500 persone. Si tratta per lo più di iracheni e afghani, anche se non mancano africani e siriani. L’obiettivo è quello di approdare in Europa ma con il rafforzamento dei controlli militari da parte di Varsavia, si cerca di oltrepassare il confine con la Lituania che, nel frattempo, ha deciso di dichiarare lo “stato di emergenza”.

Dai dati forniti dal portavoce della Commissione europea, attualmente sono circa 2 mila le persone presenti al confine e, secondo il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, l’Ue è pronta ad inasprire le sanzioni contro le autorità bielorusse: «Imporremo sanzioni a tutti coloro che partecipano al traffico mirato di migranti». Per il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel «usare migranti vulnerabili come parte di un attacco ibrido va al di là del disprezzo. L’Ue non accetterà alcun tentativo di strumentalizzare i migranti». L’accusa di Michel è quella di «sponsorizzare» i voli da Minsk nell’ottica del temuto ricatto all’Ue contro le sanzioni. Il presidente Lukashenko, nel denunciare il dispiegamento delle forze regolari polacche al confine, ha sottolineato che il suo Paese «non si inginocchierà all’Ue».