09 novembre 2021
Era una panchina cui Monet era affezionato, tanto che occupava un posto d’onore nel giardino della sua casa ad Argenteuil. Su quella panchina fece posare la moglie Camille ed Eugène Manet. Ne derivò un quadro idilliaco, al limite della stilizzazione, animato da una vividezza di colori capace di suscitare un’atmosfera vibrante ed avvolgente. Composta nel 1873, la tela — intitolata Ritratto di Camille Monet su una panchina — rappresenta uno dei riferimenti più significativi dell’Impressionismo. La luce, infatti, svolge un ruolo nevralgico nell’orientare il quadro verso una prospettiva ariosa e cordiale. Sembra quasi strizzare l’occhio allo spettatore, sebbene l’espressione del volto di Camille non brilli per serenità. È forse un contrasto voluto: intorno a lei, i fiori — resi con la tecnica del ...
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