Fredrik Vahlquist nuovo Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Silvestro Papa

Nel segno della vera amicizia

 Nel segno della vera amicizia  QUO-254
08 novembre 2021

«La cultura unisce e crea amicizia, non solo tra persone ma anche tra Stati», ha dichiarato l’ex ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede, Fredrik Vahlquist, ricevendo lo scorso 29 ottobre la Gran Croce dell’Ordine equestre Pontificio di San Silvestro Papa.

La cerimonia, tenutasi nel Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana, è stata infatti preziosa occasione per ricordare il valore dell’amicizia, sia nei gesti che nelle parole, nata quando Vahlquist nel 2002 — all’inizio del suo periodo come ambasciatore in Vaticano — conobbe l’allora prefetto Raffaele Farina. Si cercava qualche aiuto in riferimento ai manoscritti della regina Caterina di Svezia conservati nella Biblioteca Vaticana. «Sono le donne, Santa Brigida e Regina Cristina, che mi hanno condotto nella biblioteca» ha affermato il diplomatico.

È stato il cardinale bibliotecario della Biblioteca Apostolica Vaticana José Tolentino de Mendonça a consegnare l’Ordine di San Silvestro Papa, conferito a Fredrik Vahlquist da Papa Francesco. Sia il cardinale che il prefetto, monsignor Cesare Pasini, che ha letto la motivazione dell’onorificenza, hanno usato la parola amicizia nel descrivere la figura di Fredrik Vahlquist e nell’illustrare il suo impegno in relazione alla Biblioteca Vaticana.

«Ancora la ringraziamo personalmente per la sua amicizia, per la generosità e dedizione con cui si è prodigato per noi, con quella gratuità, squisitamente evangelica, che cerca il bene dell’altro senza richiedere nulla per sé. Pax et bonum, caro Fredrik», ha dichiarato monsignor Pasini che ha ricostruito «una trama delle tappe di una collaborazione, la vita di un’Istituzione e il percorso di una amicizia».

Attraverso il legame con il futuro bibliotecario cardinale Farina, l’ambasciatore ha valorizzato il legame tra la Svezia e la Biblioteca Apostolica Vaticana: un legame che trae linfa e forza soprattutto dall’imponente mole di manoscritti della collezione della Regina Cristina di Svezia conservati nella Biblioteca.

Fredrik Vahlquist ha raccontato dello stupore provato nel ricevere la notizia dell’onorificenza. «Non me lo aspettavo proprio di ricevere la lettera del cardinale de Mendonça a maggio» ha detto. Il diplomatico ha quindi spiegato come è nato il suo legame con la Biblioteca: «Quando ho saputo — ha detto — della necessità di procedere ai fini della conservazione di alcuni dei manoscritti della collezione della Regina Cristina di Svezia presenti nella Biblioteca, ho fatto presente la questione all’attuale re che non ha esitato a fare una donazione dalla Fondazione di Gustavo vi Adolfo per la cultura svedese». Quindi ha rilevato: «A questo si è aggiunto un importante contributo della Fondazione di memoria di Marcus e Amalia Wallenberg».

Questo grande progetto di restauro e conservazione dei manoscritti di Cristina è figurato nella mostra dedicata appunto a volumi restaurati, intitolata «Bilder av Kristina» e ospitata nel 2013 a Stoccolma al Livruskammaren presso il castello reale, cinque anni dopo che Vahlquist aveva concluso la missione di ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede.

Quando Fredrik Vahlquist ha saputo del progetto per l’allestimento del Salone Sistino, per la catalogazione di volumi a stampa, incunaboli e aldine, e ha appreso, nello stesso tempo, dell’esigenza di finanziare la digitalizzazione e la catalogazione di un consistente numero di manoscritti Reginensi, tutt’ora in corso, ha di nuovo presentato il piano al re svedese Carlo xvi Gustavo e alla Fondazione Jacob Wallenberg che sono stati felici di continuare la collaborazione con la Biblioteca. L’ambasciatore Vahl-quist ha quindi ribadito il valore dell’amicizia nata durante i suoi anni di attività in Vaticano. Un’amicizia che si mantiene viva non solo tra lui e le persone, ma anche tra la Svezia e la Biblioteca Apostolica Vaticana, che il diplomatico ama chiamare «la memoria dell’umanità».

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche l'attuale ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede, Andres Jato, la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, che all’epoca era responsabile e in seguito curatrice del Gabinetto delle stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana, e due suore brigidine del convento situato in piazza Far-nese.

di Charlotta Smeds