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Il Punto

La risposta della Chiesa

 La risposta della Chiesa   DCM-012
30 dicembre 2021

Leggi e provvedimenti per la protezione dei minori


«Il mio corpo ricorda ogni singolo tocco… La mia anima è stata fatta a pezzi»: è il 19 ottobre 2021 quando queste parole cominciano a rimbalzare sui media. A diffonderle è la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, a scriverle è una vittima di abusi da parte di un sacerdote. Parole che sono un pugno allo stomaco, contenute in una lettera che scuote gli animi, arrivata nelle mani di Papa Francesco. Ed è proprio il Pontefice ad autorizzare la Commissione a diffondere il testo, per accogliere la voce di tutte le persone ferite e mostrare a tutti i sacerdoti la via che porta all’autentico servizio di Dio a beneficio di tutti i vulnerabili.

Qualche giorno prima, all’udienza generale del 6 ottobre, Papa Francesco pronuncia la parola “vergogna” per ben cinque volte in dieci righe di testo: lo fa salutando i pellegrini francofoni, in riferimento alla pubblicazione del Rapporto della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (Ciase) in Francia. Dall’indagine emergono dati agghiaccianti: tra il 1950 e il 2020, nel Paese d’Oltralpe, sono state almeno 216 mila le vittime e tra i 2.900 e 3.200 i sacerdoti e i religiosi coinvolti in crimini di pedofilia.

Ma la pubblicazione della lettera e del rapporto della Ciase sono solo una tappa di un percorso coraggioso, di consapevolezza e di impegno iniziato da tempo e rinnovato soprattutto dopo il summit sulla protezione dei minori nella Chiesa, svoltosi in Vaticano nel febbraio del 2019. Un incontro davvero globale, convocato da Papa Francesco, e al quale prendono parte i rappresentanti di tutte le Conferenze episcopali e delle congregazioni religiose maschili e femminili del mondo. Il vertice denota chiaramente la volontà della Chiesa di assumersi le proprie responsabilità e di compiere, pubblicamente, un atto penitenziale, con verità e trasparenza. Altrettanto chiare sono l’eredità e le prospettive che ne emergono.

Nell’ottica della responsabilità, da quell’incontro derivano alcuni documenti basilari, pubblicati alla fine di marzo 2019: una legge sulla tutela dei minori nello Stato Città del Vaticano, un Motu proprio che ne estende le norme alla Curia Romana e le linee-guida per il Vicariato della Città del Vaticano. Si tratta di normative che ampliano l’approccio di partenza, prendendo in considerazione, oltre agli abusi sui minori, anche le persone vulnerabili. Successivamente, a maggio, viene diffuso il Motu proprio Vos estis lux mundi che stabilisce nuove procedure per segnalare molestie e violenze, e assicurare che vescovi e superiori religiosi rendano conto del loro operato. In particolare, il documento introduce l’obbligo, per chierici e religiosi, di segnalare gli abusi e lo stesso vale per i laici. Inoltre, ogni diocesi deve dotarsi di un sistema accessibile al pubblico per ricevere le segnalazioni. La stessa legge stabilisce anche il procedimento da seguire in casi di “copertura”.

Per una maggiore trasparenza a dicembre, con due Rescritti, il Papa abolisce il segreto pontificio per i casi di abusi sessuali e modifica la norma riguardante il delitto di pedopornografia, facendo ricadere tra i delicta graviora la detenzione e la diffusione di immagini pornografiche che coinvolgano minori fino all’età di 18 anni. E ancora: a luglio 2020, la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblica un Vademecum: richiesto durante il summit del febbraio 2019, esso rappresenta un “manuale di istruzioni” per guidare, passo dopo passo, chi deve procedere all’accertamento della verità quando un minore subisce abusi da parte di un chierico. Inoltre, a maggio 2021, con la Costituzione apostolica Pascite gregem Dei, Papa Francesco riforma il Libro vi del Codice di Diritto Canonico. Tra le novità più rilevanti, il fatto che il reato di abuso di minori sia ora inquadrato non all’interno dei reati contro gli obblighi speciali dei chierici, bensì come reato commesso “contro la vita, la dignità e la libertà della persona”. A chi domanda verità, infine, basti ricordare la pubblicazione, a novembre 2020, del Rapporto McCarrick, relativo all’ex cardinale responsabile di abusi sessuali su minori e dimesso poi dallo stato clericale nel 2019. Il Rapporto viene elaborato dalla Segretaria di Stato su mandato del Papa.

Ma il cammino della Chiesa non si ferma: lo scorso settembre, a Varsavia, si è tenuta una Conferenza internazionale sulla salvaguardia dei minori e degli adulti vulnerabili per le Chiese dell’Europa centro-orientale. Dai lavori è emersa la volontà di creare delle piattaforme di collaborazione e scambio, in modo da non lasciare sole o isolate le persone che, nei diversi Paesi, si occupano dalla prevenzione degli abusi e dell’ascolto delle vittime.

«Siamo di fronte a un problema enorme, difficile e doloroso, che riguarda la credibilità della Chiesa - ha scritto su L’Osservatore Romano del 26 agosto Padre Federico Lombardi, che delle sessioni plenarie del summit del 2019 è stata moderatore - Però non è affatto vero che non si sia fatto niente o che non si stia facendo niente o poco. Si può e si deve tranquillamente dire, con chiarezza, che la Chiesa universale ha affrontato e affronta questo problema, ha fatto passi necessari e stabilito norme, procedure e regole per affrontarlo correttamente».

di Isabella Piro