Il sogno infranto alla frontiera

FILE PHOTO: Migrants seeking refuge in United States cross the Rio Grande river, with bags and ...
21 ottobre 2021

1,7 milioni di migranti detenuti nell’anno fiscale 2021, conclusosi a settembre. Secondo i dati non pubblicati della U.S. Customs and Border Protection e ottenuti dal «Washington Post» si tratta del più alto numero di arresti, dal 1986, al confine tra Stati Uniti e Messico. Altre decine di migliaia rimangono in condizioni estremamente precarie per il sovraffollamento e il mancato accesso ai servizi sociali e sanitari di base. La maggior parte proviene dal Messico (oltre 608.000), segue l’Honduras (309.000), il Guatemala (279.000) e El Salvador (96.000). Nell’ambito del programma «Remain in Mexico», sono stati respinti più di 71 mila richiedenti asilo. La maggior parte aveva affrontato viaggi lunghi, durati mesi, su treni merci, bus, a piedi o su caravan. Tra questi donne e bambini in fuga dai propri Paesi perché in pericolo di vita.

Il sogno della nuova frontiera si infrange contro le maglie normative ancora troppo strette che cercano di frenare il flusso di persone senza documenti che ogni giorno provano ad attraversare il confine, troppo spesso a costo della vita. A pagare il prezzo più alto, ancora una volta, i più giovani che intraprendono il viaggio da soli, mandati dalle famiglie di origine al di là della frontiera, nel tentativo di sottrarli alla povertà o, peggio, al reclutamento da parte della criminalità organizzata che li arruola già dai 10 anni.