20 ottobre 2021
Non accade spesso che uno storico si trovi immerso nel cuore di una rivoluzione e ne esca vivo. Nell’anno 411 a. C. capitò a Tucidide. Mentre era impegnato nella scrittura, in tempo reale, della guerra lunga e sanguinosa che condusse al tracollo dell’impero ateniese, lo storico si trovò direttamente coinvolto nelle intricate dinamiche della rivoluzione oligarchico-radicale che mirava a stroncare lo strapotere popolare e a chiudere il conflitto abbracciando il nemico, assunto come modello e come alleato.
Nel bel mezzo della crisi Tucidide potè dare vita a questo caso unico della storiografia antica raccontando — ne La guerra del Peloponneso — gli avvenimenti dall’interno per giunta dall’osservatorio privilegiato delle più riservate posizioni di comando.
I retroscena di questa singolare ed intrigante vicenda ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati