Il mistero del male e della libertà dell’uomo nell’ultimo libro di Roberto Pazzi

Anna, Davide e l’Eterno

 Anna, Davide e  l’Eterno   QUO-238
19 ottobre 2021
Sulla linea metropolitana di Roma diretta a Termini un bambino dai capelli rossi cede il posto ad un signore anziano e bonario. Inizia tra i due uno scambio di battute. Il bambino è disinvolto e ciarliero, si chiama Davide, ha 10 anni, vorrebbe conoscere il nome dell’uomo ma questi tergiversa. Ha inizio così l’ultimo lavoro di Roberto Pazzi, Hotel Padreterno (Milano, La nave di Teseo 2021, pagine 416, euro 20) una storia in cui l’autore riversa a piene mani la visionarietà che lo ha sempre accompagnato come cifra narrativa. L’anziano signore, che risponde al nome di Giovanni Eterno, altri non è che Dio ed è sceso in Terra per toccare da vicino la vita egli uomini, i loro affanni, la loro fragilità, il loro destino di esseri mortali. Per curiose circostanze Giovanni Eterno e il piccolo Davide, ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati