Cominciata la fase diocesana del processo sinodale

Senza piramidi né barriere

 Senza piramidi né barriere  QUO-237
18 ottobre 2021

Incontrare, ascoltare, discernere: sono i tre verbi del Sinodo su cui Papa Francesco ha posto l’accento. Tre, come le fasi in cui è strutturato e che porteranno fra due anni all’invio, da parte della Segreteria generale, del secondo Instrumentum laboris ai partecipanti alla xvi Assemblea ordinaria del sinodo dei vescovi che si terrà in Vaticano nell’ottobre 2023 sul tema «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione». La prima fase, quella diocesana, quella della “consultazione del popolo di Dio”, è cominciata ieri, domenica 17, e si concluderà nell’aprile 2022 con la sintesi dei contributi e la redazione di un testo preliminare. Una tappa «molto importante — l’ha definita recentemente il Pontefice davanti ai fedeli della diocesi di Roma — perché realizza l’ascolto della totalità dei battezzati, soggetto del sensus fidei», e perché «camminare insieme scopre come sua linea piuttosto l’orizzontalità che la verticalità».

Si parte dunque dalle realtà locali, con la creazione di occasioni di incontro, ascolto, condivisione, progettazione. Tutti sono indispensabili, hanno sottolineato ieri i vescovi nei loro messaggi e omelie, con una comune, ineludibile indicazione: superare la dimensione piramidale e stabilire reciproca e uguale dignità per ogni essere umano. A Gerusalemme e negli altri territori del patriarcato latino il processo sinodale comincerà eccezionalmente sabato 30 ottobre alle 11 del mattino. Il “metodo” da seguire in Terra Santa, il cammino tracciato sarà quello “verso Emmaus”: andare a Emmaus, anche fisicamente, cioè «ai luoghi dove è apparso Cristo e parlare di quello che non va», ha scritto il patriarca Pizzaballa nella sua lettera alla diocesi. Ma non basta: «Come ha fatto Gesù per i due discepoli di Emmaus, è importante collegare la nostra esperienza di vita alle Scritture e vedere come queste possano illuminare i fatti salienti della vita e dargli una prospettiva diversa. Scopriremo così il senso delle Scritture riguardo alla Risurrezione di Cristo e alla nostra vita».

Camminare sulla stessa strada, insieme: un’immagine più volte ripresa da Papa Francesco per spiegare cosa significa “fare sinodo” con lo stile di Gesù che «sulla strada dapprima incontra l’uomo ricco, poi ascolta le sue domande e infine lo aiuta a discernere che cosa fare per avere la vita eterna». Ma anche semplicemente uscire e aprirsi al confronto, rompendo schemi prestabiliti e annullando confini e barriere fra comunità, gruppi, generazioni: la fase diocesana di questo Sinodo comincia da qui. (giovanni zavatta)