La tecnologia può darci una mano

29 settembre 2021

Abbiamo intervistato Alessandra De Canio, ventiduenne di Ginosa, in provincia di una Taranto che ha dovuto fare amaramente i conti con la questione ambientale. Studentessa di psicologia alla Sapienza di Roma, ha maturato stage lavorativi a Varsavia presso organizzazioni di spicco tra le quali Microsoft. Giornalista pubblicista e appassionata di politiche giovanili, è oggi capo ufficio stampa della Fondazione Rui ed è stata più volte interpellata dai parlamenti italiano ed europeo per portare la voce dei giovani alle istituzioni. Sin da giovanissima ha voluto impegnarsi per un mondo più sostenibile ed oggi è attiva nello Younicef — sezione giovani del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia — nonché membro della Consulta Giovanile del Pontificio Consiglio della Cultura.

Alessandra, abbiamo vissuto l’era delle grandi proteste ambientali giovanili, ma adesso è il momento di agire concretamente. Cosa possono fare i giovani per incidere sulle politiche globali per il clima?

Possiamo incidere in modo molto significativo solo se sapremo produrre progetti concreti che mirano alla salvaguardia dell’ambiente. Un buon esempio è quello della piattaforma tecnologica Q-Cumber, grazie alla quale si possono segnalare o individuare, in ogni città, le zone con le più importanti criticità ambientali che necessitano quindi di interventi urgenti. Un altro contributo positivo potrebbe consistere nel piantare più alberi in aree grigie della città e, attraverso i social media, trasmettere questo impegno a tutto il Paese pubblicando, fotografando e incentivando tutti i concittadini a fare lo stesso.

I giovani hanno finalmente l’opportunità di far sentire la propria voce e portare sui tavoli decisionali le loro proposte. Concretamente come pensi si possa sviluppare questo dialogo intergenerazionale?

Dovremmo puntare ad un’alleanza generazionale che ci veda coinvolti nelle decisioni. Vorrei che potessimo sederci insieme, partecipare ad una tavola rotonda, discutere, capirci, e soprattutto realizzare progetti efficaci. E se questo non può realizzarsi in presenza, si potrebbe pensare ad una tavola rotonda online. Una piattaforma digitale come questa, non solo ci permetterebbe “incontri” molto più frequenti, ma ci aiuterebbe anche ad abbattere tante barriere che rischiano di dividere, come ad esempio le appartenenze geografiche che rendono annosi ed impattanti gli spostamenti. Credo che la tecnologica possa davvero accelerare lo sviluppo sostenibile.

Il tuo impegno per la sostenibilità ti ha fatto vivere un percorso molto serio di avvicinamento alla Cop-giovani ...

Una tappa importante è stata la partecipazione al Global Youth Summit che ha riunito ragazzi di tutto il mondo per lavorare insieme ad uno scenario post-pandemia più sano e resiliente. Molti i temi trattati: cambiamenti climatici, rapporto uomo-natura, biodiversità, tecnologia, innovazione, diritti e governance. La partecipazione di tanti giovani alla vita democratica rappresenta un’autentica spinta all'impegno civico. Infatti ora ci stiamo muovendo per attuare iniziative concrete sul territorio nazionale ed internazionale.

In occasione della Giornata mondiale della Terra, poi, abbiamo sviluppato una riflessione approfondita con la Consulta giovanile del Pontificio Consiglio della cultura. I risultati di questo lavoro sono stati portati all’attenzione dell’opinione pubblica attraverso la maratona televisiva One People One Planet, andata in onda ad aprile sulla piattaforma Rai. L’obiettivo era quello di stimolare nei giovani la giusta determinazione per arrivare preparati a questo appuntamento con la storia. Le sfide da affrontare infatti sono tante ed arrivarci pronti era una questione di assoluta importanza.

Cosa ti senti di dire ai tuoi coetanei come sintesi di questo tuo impegno?

Credo che la sfida più importante per noi sia quella di farci sentire. Anche il Papa pochi giorni fa ci ha incoraggiato con l’invito a “fare chiasso”, ed è stato bello sentire dalla Sua voce che le nuove generazioni non sono il futuro ma il presente dell’umanità. Speriamo allora di mettere in atto i nostri progetti, di essere ascoltati e coinvolti nelle decisioni mondiali sul clima, affinché nasca una nuova alleanza tra generazioni, che sarebbe certamente molto proficua per la creazione di un futuro migliore.

di Ludovica Tucci
Progetto giovani e ambiente di Earth Day Italia