27 settembre 2021
Di certe persone, l’identità si condensa nel riconoscere quel che sanno fare. Per lui bastano queste parole: «Questo è tutto il suo lavoro, meravigliarsi». Di tutto: dei ghiacciai che ha perlustrato, dei boschi che ha amato, degli animali che ha incontrato, delle piante che ha studiato.
L’incredibile vicenda di John Muir è condensata in questa semplice parola, “meravigliarsi”. Un uomo, ingegnere, botanico, naturalista e viaggiatore, che aveva capito (intriso com’era di “animismo cristiano”) come “tutto è carezza di Dio” (Laudato si’ docet) se si guarda alla natura come al creato di un Creatore.
Nato nel 1838 in una località della Scozia e morto a Los Angeles nel 1914, Muir ha attraversato l’Ottocento con l’indole del rivoluzionario, colui che smentiva con il suo sguardo mistico il ...
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