Alla vigilia della Cop-giovani intervista con Giulia Braga, di “Connect for Climate”

Cari leader, il mondo vi sta guardando

 Cari leader, il mondo vi sta guardando  QUO-219
27 settembre 2021

I movimenti giovanili per il clima, assieme alle tante associazioni ambientaliste che da decenni sensibilizzano l’opinione pubblica mondiale all’importanza di affrontare l’emergenza climatica, hanno prodotto risultati molto significativi. Ne è un’indiscutibile evidenza la prima Cop-giovani , nella quale si restituisce il dialogo intergenerazionale alle Conferenze sul Clima delle Nazioni Unite. Ne è un’assoluta certezza la coscienza critica collettiva, che ha ormai archiviato come una minaccia i negazionismi che per decenni hanno rallentato decisioni fondamentali per la qualità della vita di miliardi di persone. La Cop26 si apre con un segno di speranza: il coinvolgimento di centinaia di ragazze e ragazzi provenienti da ogni parte del mondo partiti per Milano con la speranza di riavere il proprio futuro. Ma non si può certo nascondere la paura che per la 26ma volta i negoziati finiscano per produrre atti e risoluzioni totalmente sterili in termini di riduzione dei gas-serra. Ne parliamo con Giulia Braga, program manager di Connect for Climate — il programma di Banca Mondiale partner del Ministero italiano della Transizione Ecologica — oggi impegnato nell’organizzazione dello Cop-giovani di Milano.

Per la prima volta i giovani sono coinvolti ufficialmente nei negoziati per il clima delle Nazioni Unite. Cosa si può sperare realmente da questa novità assoluta?

In 25 Conferenze delle Parti le speranze per l’umanità sono sempre rimaste le stesse. I decisori politici sono chiamati a condurre negoziati capaci di ridurre la Co2 in atmosfera. Certo, la cosa non è affatto semplice perché impone un cambio radicale dei nostri modelli economici e sociali, ma il tempo a disposizione sta finendo e un’altra Cop senza risultati tangibili, in termini di riduzione delle emissioni, sarebbe un autentico disastro. La novità dei giovani, alla quale il nostro programma sta collaborando, gioca un ruolo importante perché impone il tema intergenerazionale, puntualmente trascurato in questi contesti. Stiamo lavorando affinché questo nuovo Summit riesca nell’intento di far partecipare ai negoziati, in modo efficace, i giovani di tutto il mondo. Non è un risultato scontato, perché è molto semplice accogliere i giovani con un sorriso, ascoltarli attentamente e poi continuare i negoziati come se nulla fosse accaduto.

È per questo che avete voluto chiamare questa Cop dei ragazzi «Youth4Climate: Driving Ambition»; come lavoreranno i giovani per cercare di fare la differenza?

Per questo e per focalizzare l’attenzione su come l’ambizione sia più che mai necessaria. Un'assemblea di circa 400 giovani, attivisti e leader del clima, si riunirà prima della Pre-Cop di Milano — il tavolo dei negoziati che prepara la Cop26 di Glasgow — per sviluppare strategie innovative su quattro temi guida: 1) ruolo dei giovani; 2) società consapevole; 3) coinvolgimento di attori non statali; 4) recupero sostenibile. I risultati di questi tavoli saranno discussi direttamente dai delegati dei gruppi di lavoro giovanili con i Ministri di tutto il mondo; gli stessi coinvolti nei negoziati della Pre-Cop e della Cop26. Obiettivo finale è quindi quello di influenzare i lavori di Glasgow, con la speranza di un futuro più verde per tutti da ottenere grazie ad un impegno concreto di tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite. Bisogna considerare che tra questi 400 giovani — due per ognuno dei circa 200 paesi coinvolti — vi sono ragazze e ragazzi che provengono dai luoghi più martoriati del Pianeta. Ragazzi che vivono le guerre legate a questioni ambientali o climatiche; ragazzi che conoscono la fame e la sete causata dalla desertificazione; giovani che combattono contro la deforestazione; vittime dei sempre più frequenti fenomeni climatici estremi; ragazze e ragazzi provenienti da territori che rischiano letteralmente di scomparire per l’innalzamento dei mari generato dallo scioglimento dei ghiacciai.

Per sostenere questo percorso avete ideato una campagna di comunicazione molto vasta…

Abbiamo messo in campo oltre 500 eventi attraverso il programma All4Climate-Italy2021. L’obiettivo di tutte queste manifestazioni è quello di generare un confronto costruttivo sulle sfide poste all’umanità dai cambiamenti climatici, con la speranza di riportare tutti agli obiettivi ratificati nel 2015 a Parigi (Cop21). Ricordiamo che da allora le emissioni di gas serra sono ancora aumentate. Contemporaneamente abbiamo lanciato un monito ai grandi della terra con la campagna: “cari leader, il mondo sta guardando”.

Infine per collegare il summit dei giovani con l’inizio dei negoziati della Pre-Cop, il 30 settembre realizzeremo a Milano un imponente concerto dal titolo #Music4Climate. Rockin'1000 — considerata tra le più importanti rock band al mondo — guiderà l’evento, trasmesso in live streaming, con il coinvolgimento di 100 musicisti da ogni parte del Pianeta.

di Pierluigi Sassi