Il saluto del presidente dell’Unione delle comunità

Storia di una famiglia Storia di un popolo

14 settembre 2021

È anche con la storia della sua famiglia — sua moglie è cristiana — che Richard Duda, presidente dell’Unione centrale delle comunità religiose ebraiche della Repubblica Slovacca, ha rilanciato, nel saluto al Papa, i rapporti tra le due religioni.

«Ci troviamo proprio in un luogo straordinariamente simbolico: qui stavano l’uno accanto all’altro il tempio cristiano e il tempio ebraico» ha detto Duda. «Gli abitanti della città multietnica pregavano qui l’unico Dio — ha spiegato — e sperimentavano insieme i momenti di gioia e di preoccupazione che la vita portava. L’architettura dunque ha incarnato la convivenza delle comunità fino al momento in cui è venuto il periodo in cui la ruota della storia girò all’indietro. La comunità ebraica è quasi sparita durante la seconda guerra mondiale e la sinagoga è caduta vittima di un intervento barbarico nel periodo del comunismo».

«Oggi al posto della sinagoga vi è un memoriale, dedicato alle vittime dei crimini della guerra, dell’olocausto», che, ha affermato, «è un messaggio alle future generazioni: il male vince quando le persone cattive salgono al potere e quelle buone non trovano la forza o il coraggio di resistere al male».

La visita del Papa, ha proseguito Duda, aiuta a non «dimenticare gli errori del passato per non ripeterli mai più. Che questo luogo possa anche trasmettere il messaggio sulla collaborazione tra cristiani e ebrei. Cerchiamo di intensificarla sui temi che ci uniscono. La comunicazione continua è il principio più importante per guidare lo sviluppo dei rapporti per arrivare a una convivenza pacifica. Speriamo che la sincerità e la disponibilità a un dialogo aperto ci permetterà di mettere un punto finale anche sui lati oscuri della convivenza, che hanno segnato 80 anni fa, durante la guerra, i rapporti tra gli abitanti di questa terra».

«L’amore del prossimo ha un posto centrale nel cristianesimo e nel giudaismo. Se il comandamento dell’amore si traduce nelle leggi e nelle istituzioni, la società ha la possibilità di diventare giusta. L’amore elimina le frontiere, rimuove i motivi di attrito, supera i conflitti. In slovacco diciamo: l’amore muove le montagne» ha rilanciato Duda, confidando che «con la mia amata moglie siamo una indissolubile coppia giudeo-cristiana da più di tre decenni. Il nostro rapporto è un piccolo universo retto dalla stima reciproca, dal rispetto e dalla comprensione».