14 settembre 2021
Cosa ci libera dallo stato animale? Cosa ci rende umani, facendoci superare le passioni più basse, il cieco spirito di sopravvivenza, la crudeltà del mors tua vita mea? E cosa invece dimentichiamo quando (nel percorso opposto), pur essendo esseri umani, torniamo a sbranarci?
Ci sono poche risposte ma tante domande, e moltissime suggestioni, in I miei stupidi intenti (Palermo, Sellerio 2021, pagine 24, euro 16), il romanzo di Bernardo Zannoni che ha per protagonista Archy, una faina. Venduto come schiavo dalla madre a Salomon, una vecchia volpe usuraia, è lo stesso Archy a raccontarci la sua storia in una realtà dominata dalla ferocia, dalla sopraffazione, dalla morte costantemente in agguato, dalla legge del più forte. Eppure questo animale zoppo, umiliato, oggetto di violenze e soprusi ma capace di ...
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