Etiopia: la missione di mediazione della Chiesa

Workers carry blankets on their heads in the historical Merkato district during the preparations for ...
14 settembre 2021

Addis Abeba , 14. Il conflitto in corso dal novembre 2020 nello Stato etiopico del Tigray — che recentemente si è esteso in maniera preoccupante alle vicine regioni di Afar e Amhara, rischiando di espandersi in tutto il Corno d’Africa — è stato al centro del recente incontro tra una delegazione dell’Associazione dei membri delle Conferenze episcopali dell’Africa Orientale (Amecea) e la Conferenza episcopale dell’Etiopia (Cbce). «Un segno di solidarietà e un’opportunità per cercare i modi migliori possibili per riportare la pace nel Paese». Così padre Anthony Makunde, Segretario generale dell’Amecea, ha definito la visita di tre giorni effettuata presso la Conferenza episcopale etiope.

«È stata un’opportunità per valutare come meglio possiamo collaborare e coinvolgere i membri dell’Amecea nel processo di ripristino della pace», ha spiegato padre Makunde. «La Chiesa ha sempre predicato il Vangelo della pace e che la guerra non è mai stata una soluzione ai problemi», ha aggiunto, facendo un appello a continuare a pregare per la pace e a unire gli sforzi per intensificare l’assistenza umanitaria agli sfollati interni e a quelli nei campi profughi.

Secondo padre Paul Mung’athia Igweta, coordinatore dell’Amecea per il dipartimento di Promozione dello sviluppo umano integrale (Pihd) e parte della delegazione, «il sostegno e la presenza fisica in Etiopia sono la chiave per mostrare solidarietà alla popolazione etiopica». La situazione nel Corno d’Africa, ha sottolineato, richiede dialogo e comprensione tra le parti interessate. «Il conflitto non può essere risolto con una soluzione militare, ma con il dialogo» ha detto, ricordando gli sforzi già compiuti per la costruzione della pace da parte della Chiesa cattolica insieme ad altri membri della Conferenza interreligiosa dell’Etiopia (Irce), compresi musulmani, ortodossi e avventisti del settimo giorno (Sda).

In un rapporto condiviso dalla Cbce dopo la visita dell’Amecea con il Cardinale Berhaneyesus Demerew Souraphiel, Arcivescovo Metropolita di Addis Abeba e Presidente della Cbce, viene rimarcato il ruolo della Chiesa cattolica nei processi di costruzione della pace e di riconciliazione: «La Cbce ha rilasciato una serie di dichiarazioni che promuovono il dialogo, la pace e la riconciliazione, invitando tutti i fedeli e le persone di buona volontà a essere strumenti di pace». Inoltre, si legge, «la Chiesa ha svolto un ruolo significativo nel mobilitare l’assistenza umanitaria». «Solidarietà e fraternità» erano già state evocate da Papa Francesco nella recente udienza dell’8 settembre, ricordando il dramma dell’Etiopia. In vista del Capodanno etiope dell’11 settembre aveva detto: «Sia questo un tempo di fraternità e di solidarietà in cui dare ascolto al comune desiderio di pace».