Nell’arcidiocesi della capitale slovacca

Il patrono Martino modello di carità per Bratislava

 Il patrono Martino  modello di carità per Bratislava  QUO-206
11 settembre 2021

Si colloca nella parte occidentale della Repubblica Slovacca, l’arcidiocesi di Bratislava che si estende sul territorio di tre distretti amministrativi con una popolazione totale di circa un milione di persone.

All’interno dell’arcidiocesi si trova anche la capitale del Paese con oltre 400.000 abitanti. Essa è anche la sede dell’arcivescovo metropolitano. L’arcidiocesi è stata istituita da Benedetto xvi , nella solennità dei compatroni d’Europa, i santi Cirillo e Metodio, il 14 febbraio 2008, separandola da Trnava. Papa Ratzinger ha affidato la promulgazione dei relativi decreti al cardinale slovacco Jozef Tomko come suo legato, attraverso la costituzione Slovachiae sacrorum Antistites.

La creazione è stata motivata dalle necessità religiose, spirituali e morali della gente di questo territorio nella sua attuale situazione sociale e culturale, affinché la natura propria della Chiesa potesse essere resa ancora più evidente e il vescovo potesse svolgere efficacemente i propri compiti. Giustificata quindi non solo dalla crescita significativa della popolazione, ma anche dall’importante posizione di Bratislava come capitale e, soprattutto, dalla necessità di una vicinanza reciproca tra il vescovo, i sacerdoti e i fedeli.

Il nostro santo patrono è il vescovo Martino di Tours. Nel giorno della sua festa, l’11 novembre, si raccoglie ogni anno una colletta diocesana per uno scopo caritatevole specifico. Attraverso una lettera pastorale ne presento il destinatario e la motivazione ai fedeli.

Anche la cattedrale, della metà del xv secolo, è dedicata a San Martino. Anche se le condizioni esterne della vita del nostro santo nei suoi tempi erano certamente diverse dalle odierne, le realtà più elementari, il desiderio dell’uomo di sicurezza, di pace interiore, di comunione, e il bisogno di testimonianza personale, sono le stesse.

Siamo molto contenti di poter accogliere tra pochi giorni nella nostra cattedrale il Santo Padre Francesco. Anche lui infatti considera san Martino un modello di carità; ed essa un punto di partenza per il rinnovamento dell’Europa.

La nostra cattedrale è stata visitata anche da Giovanni Paolo ii e dal cardinale Jo-seph Ratzinger.

Accoglieremo Papa Bergoglio anche in un’altra importante chiesa della nostra arcidiocesi, la Basilica di Nostra Signora (Vergine Maria) dei Sette Dolori a Šaštín, che è anche il nostro santuario mariano nazionale. Dai tempi antichi il nostro popolo ricorre alla Madre di sette Dolori, e anche noi adesso chiediamo insistentemente il suo aiuto, soprattutto nei momenti di difficoltà. Guardando l’Addolorata ci possiamo rendere conto che il suo sguardo non è solo pieno di dolore, ma contiene anche la forza della speranza. Ci rallegriamo che pochi giorni fa Papa Francesco abbia menzionato per nome il suo pellegrinaggio a Šaštín, come culmine della visita in Slovacchia, il cuore dell’Europa.

Anche il beato Titus Zeman, la cui beatificazione è stata approvata da Papa Francesco nel 2017, ha svolto i suoi studi a Šaštín. Percepisco la similitudine della vita del beato salesiano con il rosario: esso ha dei misteri gioiosi e dolorosi, ma sono sempre misteri della vicinanza di Dio. Perciò i devoti vanno a pregare nei luoghi del beato Zeman, soprattutto nella nativa Vajnory, dove sono custodite le sue reliquie.

Titus ha sacrificato la vita per le vocazioni sacerdotali e religiose, per le quali preghiamo costantemente nelle nostre chiese. Questo ha per noi un’importanza particolare anche per il fatto che nel nostro territorio si trovano il seminario, con la facoltà teologica e numerose case religiose e comunità di vita consacrata.

Vorrei incoraggiare i sacerdoti ad amare la loro vocazione in modo che la gente possa vedere che sono veramente felici in questa vocazione. Possiamo solo ammirare il momento in cui il processo di maturazione nella vita d’un giovane raggiunge un tale punto in cui si riconosce che il ministero del sacerdote è la strada giusta per la sua propria vita. Confido che il discorso del Santo Padre Francesco nella nostra cattedrale ai presbiteri e ai fratelli consacrati sia anche un ulteriore stimolo per chi sta considerando il cammino di una vocazione spirituale.

Un altro esempio di una consacrazione a Cristo profondissima e praticamente vissuta sono le Missionarie della carità di madre Teresa di Calcutta, canonizzata da Papa Francesco. La loro casa Betlemme si trova nella nostra capitale, nel mezzo del quartiere residenziale Petržalka e serve come rifugio per i poveri e le persone senza una dimora fissa. Credo che la visita del Pontefice presso questa casa sarà un forte incentivo a prendersi ancora più cura dei più vulnerabili tra noi.

*Arcivescovo di Bratislava presidente della Conferenza episcopale slovacca

di Stanislav Zvolenský*