Il racconto

Superando le disabilità

 Superando le disabilità  QUO-203
08 settembre 2021

Mille chilometri di inclusione e solidarietà sulla via Francigena, dal Gran San Bernardo alla basilica di San Pietro, portando al Papa un’anfora d’acqua benedetta e il classico bastone del pellegrino.

Sessanta persone — con diverse disabilità intellettive e relazionali — stanno dando vita a questa staffetta battezzata “InSuperAbile”. Sono partite, appunto, dal convento al Gran San Bernando con una suggestiva cerimonia, lo scorso 14 agosto. Il vero arrivo a Roma è previsto, in realtà, il 12 settembre.

Ma ieri hanno fatto tappa e sosta a Vetralla per venire, stamani, a incontrare il Papa. Ora riprenderanno «a camminare con ancora più entusiasmo» confida Alessandro Croci, presidente dell’associazione Via Francigena in Tuscia.

L’iniziativa è straordinaria nella sua essenziale semplicità: «Alcune persone speciali si stanno passando di mano in mano un simbolico testimone, camminando insieme e portando un messaggio di speranza e rinascita attraverso l’Italia» racconta Alessandra. E «una staffetta è anche un’opportunità per dimostrare quanto sia decisivo unire le forze quando si ha a che fare con l’inclusione e la solidarietà, perché nessun risultato può essere raggiunto da un singolo».

Camminare insieme, insomma, per dire che si può «superare ogni disabilità, per contribuire ad abbattere pregiudizi e luoghi comuni». Un po’ una... “paralimpiade” sui generis, dove non contano medaglie o prestazioni ma vale lo stare insieme, appunto.

Con tante realtà coinvolte sul campo, come, tra le altre, il Rosa running team, l’associazione Se vuoi puoi che attraverso lo sport tende una mano ai malati di sclerosi multipla. E ancora l’associazione Lamu, l’Albergo etico, il Corpo italiano di San Lazzaro - Gruppo Civitas Romae. E PedalAbile, l’associazione fondata da Roberto e Riccardo Dallapellegrina, padre e figlio, “abile e super-abile”, con tanto di bici-tandem inventata «perché il vento in faccia è un diritto di tutti».

L'artista canadese Timothy Schmalz — autore della scultura Angels Unawares in Piazza San Pietro e del Gesù senzatetto davanti all’Elemosineria apostolica — ha presentato a Francesco il suo nuovo lavoro per celebrare il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri. E il progetto «Dante 700» prevede sculture per ognuno dei canti della Divina Commedia. L’università di Toronto, nel centro della città, sta creando un Parco Dante con tutte le 100 sculture, spiega l’artista. E 30 sono ora a Firenze, per un mostra allestita nella Badia Fiorentina (fino al 25 settembre). Schmalz scolpirà l’ultimo bassorilievo proprio nel capoluogo toscano tra il 13 e il 14 settembre, esattamente nell’anniversario della morte di Dante.

Durante l’udienza il Papa ha incoronato l’immagine di Maria Santissima Addolorata, venerata da oltre due secoli a Caserta, in particolare dai fedeli delle comunità parrocchiali di Santa Maria Assunta in Mezzano, San Lorenzo martire in Casolla e San Rufo martire in Piedimonte-Staturano. E cinquanta di loro erano in aula Paolo vi con il parroco, don Nicola Lombardi. «Stiamo celebrando — fa presente il sacerdote — l’anno giubiliare dell’arciconfraternita Maria Santissima Addolorata, dal 2 febbraio scorso fino allo stesso giorno del 2022. Ricorre infatti il 230° anniversario della fondazione (4 febbraio 1791) e anche il centesimo anniversario della elevazione ad arciconfraternita con breve apostolico di Benedetto xv (13 agosto 1921)».

di Giampaolo Mattei