La vera sfida: il vaccino per tutti

A Police health worker inoculates a man with a dose of the Sinopharm vaccine against the Covid-19 ...
07 settembre 2021

Un risultato concreto e auspicato. I ministri della Sanità del g 20 hanno approvato ieri, all’unanimità, il “Patto di Roma”, che si pone l’obiettivo di portare la vaccinazione anti-covid in tutto il mondo, a partire dai Paesi più fragili, raggiungendo il traguardo del 40% della popolazione globale immunizzata entro il 2021. Il g 20 si impegna a stanziare risorse «significative» e inviare anche direttamente dosi di vaccino nei Paesi più poveri. Il messaggio è chiaro: nessuno deve restare indietro, con i Paesi più forti che devono farsi carico di aiutare quelli più fragili nella campagna di vaccinazione. Ma non solo. Altro grande punto è quello di ricominciare ad investire sui servizi sanitari nazionali.

Impegni chiari, dunque, ma sui quali occorre ancora lavorare molto. La disparità nella diffusione dei vaccini nel mondo è infatti lampante. Basti pensare che in Africa ci sono Paesi (ad esempio il Ciad, il Mali, il Niger, la Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria, la Tanzania) in cui meno dell’un per cento della popolazione è vaccinato.

In questo quadro, acquistano ulteriore importanza e significato le parole di Papa Francesco affidate a un messaggio introduttivo che appare nel suo nuovo libro Oltre la tempesta. Riflessioni per un nuovo tempo, da oggi in libreria per Bur a cura di Fabio Marchese Ragona, anticipato dal «Corriere della sera». «La vera sfida adesso — scrive il Papa — è impegnarsi perché tutti nel mondo abbiano lo stesso accesso al vaccino, perché non ci siano “capricci” nello scegliere la dose più famosa e soprattutto che sia gratuito per chiunque ne abbia bisogno e non un qualcosa grazie al quale trarre un facile guadagno. Il vaccino può salvare tante vite umane, non dimentichiamolo e non dimentichiamo che cosa ci ha insegnato la storia con altre brutte malattie del passato».