Federico Gregotti racconta l’intuizione di Friedl Dicker-Brandeis

Cercare nella bellezza la libertà dall’orrore

 Cercare nella bellezza la libertà dall’orrore   QUO-202
07 settembre 2021
«Estetica come qualcosa d’altro, una pelle più sottile a protezione del caos… Estetica, ultima istanza, mezzo di fuga, difesa per l’uomo contro forze su cui non ha alcun controllo». Esistono persone capaci di fare il passo in più, di pensare e di agire “oltre”. Una di loro è Friedl Dicker-Brandeis, nata a Vienna nel 1898 e morta nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau quarantasei anni dopo. Artista e insegnante, è stata una pioniera dell’arteterapia, lasciandoci scritti che rivelano la chiara consapevolezza delle potenzialità terapeutiche dell’arte e della libertà di espressione. È a lei che si deve la collezione unica al mondo custodita nel Museo ebraico di Praga: più di quattromila disegni originali, 4.387 per la precisione, realizzati dai bambini di ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati