Nel solco del concilio Vaticano ii

06 settembre 2021

L’origine del Pontificio Consiglio
per la promozione dell’unità dei cristiani
è strettamente legata al concilio Vaticano ii . Giovanni xxiii volle che l’impegno
della Chiesa cattolica nel movimento ecumenico fosse uno dei principali obiettivi del dicastero. Pertanto il 5 giugno 1960
creò un Segretariato per la promozione dell’unità dei cristiani come una
delle commissioni preparatorie del concilio
e ne nominò il cardinale Augustin Bea primo presidente. Era l’inizio dell’impegno ufficiale della Chiesa cattolica
nel movimento ecumenico.

Il Segretariato ebbe come prima funzione quella di invitare le altre Chiese e comunioni mondiali a inviare osservatori al concilio.
In seguito, e questo fin dalle prime settimane dei lavori (1962), Papa Roncalli decise di porre il Segretariato
allo stesso livello delle altre commissioni.
Il Segretariato preparò e presentò
all’assise conciliare i documenti sull’ecumenismo (Unitatis redintegratio),
sulle religioni non cristiane (Nostra aetate),
sulla libertà religiosa (Dignitatis humanae)
e, in collaborazione con la commissione dottrinale, la costituzione dogmatica
sulla divina rivelazione (Dei Verbum).

Nel 1963 il Papa precisò che l’organismo sarebbe stato composto da due sezioni, incaricate rispettivamente delle relazioni
con le Chiese ortodosse e con le Chiese ortodosse orientali, da una parte
e, dall’altra, delle relazioni
con le Chiese e le comunità ecclesiali dell’occidente.

Nel 1966, terminato il concilio, Paolo vi confermò il Segretariato per la promozione dell’unità dei cristiani come organo permanente della Santa Sede.

Il cardinale Bea rivestì l’incarico
di presidente fino alla sua morte,
avvenuta nel 1968. Nel 1969 il cardinale Johannes Willebrands fu chiamato
a succedergli. Vent’anni dopo al suo posto venne nominato il cardinale
Edward Idris Cassidy. Nel 2001 è stato nominato presidente il cardinale
Walter Kasper e il cardinale Kurt Koch
gli è succeduto nel 2010.

Fu con la costituzione apostolica Pastor Bonus del 28 giugno 1988 che Giovanni Paolo ii trasformò il Segretariato
in Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, con una duplice funzione. Innanzitutto è incaricato
della promozione, all’interno della Chiesa cattolica, di un autentico spirito ecumenico. A tal fine è stato pubblicato
un direttorio ecumenico negli anni 1967-1970, rieditato poi, dopo revisione, nel 1993,
con il titolo Direttorio per l’applicazione
dei principi e delle norme sull’ecumenismo
.

Parallelamente il Pontificio Consiglio
è attivo in tutti i campi che possono contribuire alla promozione dell’unità
dei cristiani e tenta di rafforzare i legami con tutte le altre Chiese e comunità ecclesiali. Si occupa dell’organizzazione
e della supervisione del dialogo
e della cooperazione con le altre Chiese
e comunioni mondiali.

Fin dalla sua istituzione, mantiene
una stretta collaborazione con il Consiglio ecumenico delle Chiese (dal 1968
i teologi cattolici sono membri a pieno titolo della commissione Fede e Costituzione).

Tra i compiti vi è anche quello
di promuovere la Settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani, di nominare osservatori cattolici nei vari incontri ecumenici e di invitare osservatori
o “delegati fraterni” provenienti
dalle altre Chiese e comunità ecclesiali
in occasione dei grandi eventi organizzati dalla Chiesa cattolica.

Al Pontificio Consiglio è collegata anche
la Commissione per i rapporti religiosi
con l’ebraismo, istituita nel 1974.