L’appello del Papa all’Angelus

Accogliere e proteggere i rifugiati afghani

People gather at St. Peter's square in the Vatican to listen to Pope Francis delivering the Angelus ...
06 settembre 2021

«In questi momenti concitati che vedono gli afghani cercare rifugio, prego per i più vulnerabili tra loro». Lo ha assicurato il Papa al termine dell’Angelus domenicale di ieri, chiedendo «che molti Paesi accolgano e proteggano quanti cercano una nuova vita». Dopo aver pregato «anche per gli sfollati interni, affinché abbiano l’assistenza e la protezione necessarie», Francesco ha auspicato che i giovani dell’Afghanistan «possano ricevere l’istruzione, bene essenziale per lo sviluppo umano», con la speranza che tutti i cittadini della nazione asiatica, «sia in patria, sia in transito, sia nei Paesi di accoglienza, possano vivere con dignità, in pace e fraternità coi loro vicini».

Affacciatosi a mezzogiorno dalla finestra dello studio privato del Palazzo apostolico vaticano il Papa ha dapprima commentato il Vangelo della xxiii domenica del tempo ordinario, quindi ha guidato la recita della preghiera mariana con i fedeli radunatisi in piazza San Pietro. Al termine ha parlato della beatificazione avvenuta il giorno prima in Argentina del vescovo francescano Mamerto Esquiú e ha augurato «a tutti i fratelli e le sorelle di religione ebraica», in vista del loro capodanno, «frutti di pace e di bene». Infine, dopo aver salutato i vari gruppi presenti, ha ricordato la memoria liturgica di santa Teresa di Calcutta, ringraziandone le eredi spirituali, «le Missionarie della Carità, impegnate in tutto il mondo in un servizio spesso eroico».

L'Angelus