Feste liturgiche

8 settembre:
Natività di Maria
Teologie e culture oggi
sulla madre di Cristo

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04 settembre 2021

L’8 settembre è la festa liturgica della Natività della Beata Vergine Maria. Nei giorni della festività quest’ anno si tiene a Roma, dall’ 8 al 12 settembre, il  25° Congresso mariologico mariano internazionale per opera della Pontificia Academia Mariana Internationalis (Pami). Il tema è «Maria tra teologie e culture oggi. Modelli, comunicazioni, prospettive». Studiosi e cultori di mariologia di tutto il mondo si incontrano e condividono riflessioni, ricerche, studi.

La letteratura sulla madre di Cristo è sterminata. Una appassionata e coraggiosa narrazione  è il recente libro di Simona Segoloni Ruta Carne di donna. Raccontando Maria di Nazareth, ed. ITL. 

Docente di teologia sistematica all’Istituto teologico di Assisi dove insegna ecclesiologia, mariologia e teologia trinitaria, coniugata, madre di quattro figli, credente, Segoloni Ruta mette «al centro di tutto la Scrittura: non solo i passi che parlano di Maria, ma tutti quelli che i brani evangelici in qualche maniera richiamano o che a essi si possono richiamare». Ma si addentra nel tema anche con la propria esperienza umana anche con l’intenzione di «recuperare, sulla scia delle teologie femministe e delle teologie elaborate in contesti di povertà, il vissuto concreto di Maria, il suo essere  donna, femmina, madre, moglie, popolana».

La forma è narrativa. Maria parla in prima persona. «Parlo di lei — scrive Segoloni —  partendo dai dati criticamente studiati che abbiamo, ma anche dalla mia esperienza di credente che interroga e sistema i dati secondo quanto lo Spirito che abita la Chiesa e ciascuno/a dispone».

Per una donna del ventunesimo secolo essere convertiti al Dio di Gesù «comporta anche accorgersi dell’oppressione in cui il sistema (che Gesù  non ha scelto né assecondato) la tiene e ribellarsi ad esso. Dio mi vuole viva, nella totalità della mia persona e delle mie capacità: il mio essere femmina non mi fa né inferiore, né marginale, né dedita a qualcosa di specifico scelto da altri sulla base dei miei organi genitali. Sono una figlia di Dio arricchita dei doni che lui ha scelto di darmi e sotto questo punto di vista, come non c’è schiavo né libero, né giudeo né greco, non c’è nemmeno maschio e femmina». (DCM)