31 agosto 2021
«Per me stare con gli altri è come restare a guardare un gruppo di stranieri che parlano la loro lingua, una lingua che io sono l’unica a non conoscere». Agata è diversa. Tanti gesti e atteggiamenti lo rivelano; tante scelte, priorità e gusti. Tolto il fatto che la sua materia preferita a scuola è la matematica (perché fatta di regole certe e prevedibilità), la diversità di Agata emerge dalle molte cose che non le piacciono: la ricreazione, il tè, i cuori, le parole che possono significare sia una cosa che il suo contrario, gli autobus, il contatto fisico, i cani. Perché, come scopriamo leggendo L’inventario delle mie stranezze di Silvia Pillin (Trieste, Edizioni EL, 2021, pagine 144, euro 14,50), la protagonista undicenne e io narrante del libro ha la sindrome di ...
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