Cinque anni fa il sisma nel Centro Italia

Serve un nuovo rapporto con l’ambiente

24 agosto 2021

Roma, 24. «L’unico antidoto al dolore è l’amore». Queste le parole pronunciate oggi dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili, nell’omelia la messa ad Amatrice per ricordare le vittime del terribile terremoto del 24 agosto 2016. «Nelle terre mosse dell’Appennino, dopo anni di ritardi, sembra avviata finalmente la ricostruzione. Ma ora ci si accorge che non basta ricostruire, ancora prima serve creare un nuovo rapporto tra uomo e ambiente, non solo nelle forme del passato ma lasciandosi provocare dalla natura» ha sottolineato il vescovo.

Alla celebrazione eucaristica hanno partecipato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme a diversi rappresentanti delle istituzioni e ai parenti delle vittime. Poco prima della messa, Draghi ha deposto una corona d’alloro al monumento delle vittime del terremoto di Amatrice, nel parco don Minozzi della cittadina laziale che fu distrutta dal sisma. Lo sciame sismico ebbe inizio nell’agosto 2016 con epicentri situati tra l’alta valle del Tronto, i Monti Sibillini, i Monti della Laga e i Monti dell’Alto Aterno. La prima forte scossa si è avuta appunto il 24 agosto 2016, alle ore 3.36 e ha avuto una magnitudo di 6.0, con epicentro situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli e Arquata del Tronto. Lo sciame provocò in tutto circa 41.000 sfollati, 388 feriti e 303 morti.