Dopo il terremoto

Allarme dell’Oms sul rischio di epidemie ad Haiti

Camp-Perrin residents wait to receive food from the World Food Programme (WFP) in Camp-Perrin near ...
20 agosto 2021
A sei giorni di distanza si continua a scavare e a rimuovere le macerie per cercare eventuali sopravvissuti nei dipartimenti sud-occidentali di Haiti — Nippes, Grand’Anses e South — che sabato scorso, 14 agosto, sono stati colpiti da un devastante terremoto di intensità 7.2 sulla scala Richter. La speranza, ormai fievole, è di riuscire a salvare qualcuno tra quelle trecentotrenta persone che ancora risultano disperse. Sono però ancora molti i comuni rimasti isolati. L’accesso ai centri nelle zone interne più montuose è reso impossibile da frane e da strade completamente squartate. In questo momento il piccolo aeroporto della città di Les Cayes, duramente colpita dal terremoto, è diventato un importante snodo logistico per la consegna degli aiuti e il trasporto dei feriti in elicottero negli ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati