Il racconto

L’ecografo e il biliardino

 L’ecografo e il biliardino  QUO-185
18 agosto 2021

Un ecografo e un biliardino. Due doni che hanno un valore molto più grande del loro costo economico e persino della loro utilità, sanitaria e sociale.

Francesco ha inviato, nei giorni scorsi, un ecografo all’ospedale diocesano Holy Spirit di Makeni, in Sierra Leone, e il vescovo Natale Paganelli è venuto all’udienza generale per dire «grazie».

Ma il Papa un dono particolare stamani lo ha anche ricevuto: un biliardino “inclusivo” che un’associazione toscana ha realizzato in modo che ci possano giocare anche le persone con disabilità.

E sì, intanto a Makeni già lo chiamano “l’ecografo del Papa”: è «uno strumento utilissimo che testimonia l’attenzione del Pontefice per la nostra gente» dice l’amministratore apostolico della diocesi, monsignor Paganelli,
missionario saveriano.

«L’ecografo ci è arrivato tramite l’Elemosineria apostolica — spiega — e oggi ho voluto personalmente ringraziare il Papa per il dono».

L’ospedale diocesano di Makeni, dice il vescovo, «è un punto di riferimento importante in Sierra Leone: è stato realizzato con il contributo della diocesi di Albano e ha nelle missioni di medici italiani i momenti forti della sua attività». Periodicamente, infatti, «vengono a Makeni pediatri, oncologi, prossimamente ortopedici, per fare interventi e visite gratuite che, altrimenti, sarebbe impossibile garantire, anche per i costi».

Per monsignor Paganelli «l’ospedale e, insieme, l’università, fondati da poco, subito dopo la fine della guerra, costituiscono una speranza, un investimento sociale per il futuro
del Paese».

E proprio le questioni sociali vengono fuori affrontando il problema-covid. «In Sierra Leone la situazione non è drammatica» fa presente. «Ci sono criticità ma, dopo aver conosciuto la tragedia dell’ebola, si temeva il peggio». L’emergenza, al momento, «è contenuta, nonostante i pochi vaccini, anche per l’adozione di misure ferree, e così la ricaduta è soprattutto economica, con i prezzi che si alzano, la moneta che si svaluta e la povertà che aumenta».

Ha lo stesso nome di battesimo del vescovo Paganelli — Natale — il presidente dell’associazione Sport Toscana Calcio balilla, che ha sede ad Altopascio, vicino Lucca. «In realtà siamo un gruppo di amici — Rossana, Federico, Manuele e Angelo — che cercano insieme di fare qualcosa di buono per chi è in difficoltà» racconta Natale Tonini.

Il “classico” biliardino che stamani ha donato al Papa — scambiando anche qualche “passaggio” — ha, appunto, la caratteristica di essere “accessibile” anche a chi è costretto su una sedia a rotelle.

«Sul tavolo dal gioco — fa notare — abbiamo scritto 16 parole che, simbolicamente, lanciamo come altrettante palline nel grande campo della vita: comunità, amicizia, inclusione, solidarietà, lealtà, impegno, dignità, rispetto, generosità, amore, condivisione, onestà, speranza, gruppo, altruismo, coraggio».

In realtà, aggiunge Tonini, «sono parole prese dal “vocabolario” del Papa e che dovrebbero caratterizzare l’approccio di tutti al gioco, allo sport».

Con questo stile l’associazione — che ha di recente donato biliardini anche alle carceri di Volterra, Lucca e Sollicciano — «continuerà a proporre questa particolare e popolare esperienza di gioco a parrocchie, oratori e luoghi di aggregazione giovanile».

Il Papa ha inoltre benedetto la Rosa d’oro per il santuario di Skalmierzyce, nella diocesi di Kalisz, in Polonia, a ricordo dei 400 anni della fondazione e dei 50 anni dall’incoronazione dell’immagine della Madre di Dio da parte del cardinale Stefan Wyszyński. Erano presenti il parroco, monsignor Sławomir Nowak, con una famiglia.

E Francesco non ha mancato di salutare con particolare affetto i tanti bambini — alcuni neonati — alle prese con la malattia e con la disabilità, che stamani erano nell’aula Paolo vi con i loro genitori. Molti di questi piccoli sono a Roma per le cure all’ospedale Bambino Gesù.

di Giampaolo Mattei