
18 agosto 2021
«Credo in Dio a causa degli incontri. Tutte le spiegazioni sono inutili, io credo agli incontri» scriveva Jean Guitton in un piccolo libro, Quello che credeva al Cielo e quello che non ci credeva, tradotto in italiano da Gribaudi nel 1995, dal titolo lieve e sbarazzino come il contenuto. Un libro che rischia di passare inosservato in mezzo a opere più poderose e ambiziose, a partire dal titolo, come Il Cristo dilacerato, o il celebre Paolo vi segreto.
A 120 anni dalla nascita (all’alba del secolo breve, il 18 agosto del 1901, a Saint-Étienne, nella Loira) il rischio di trasformare l’opera dell’accademico di Francia e gigante del pensiero cristiano in un monumento è grande; e, come ama dire Stefano Bollani parlando dei compositori famosi, «il problema dei monumenti è che possono solo ...
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