Il cordoglio del Papa e la speranza che il loro sacrificio faccia progredire la causa della pace e della riconciliazione

Due suore tra le vittime di un attacco armato in Sud Sudan

A Tigrayan refugee places a makeshift cross on the banks of the Setit river bordering Ethiopia, at ...
18 agosto 2021

Ancora sangue innocente nel martoriato Sud Sudan. E ancora religiosi tra le vittime. Suor Mary Abud e suor Regina Roba, della Società del Sacro Cuore di Gesù «S. Sofia Barat», sono state uccise domenica scorsa, assieme ad altre tre persone, in un agguato sulla strada che collega la capitale Juba a Nimule, al confine con l’Uganda. La notizia è stata confermata ieri dal segretario generale dell’arcidiocesi di Juba, padre Samuel Abe. Cordoglio e vicinanza ai familiari e alla comunità delle due suore sono stati espressi dal Papa in un telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, fatto pervenire a monsignor Mark Kadima, consigliere presso la nunziatura apostolica del Sud Sudan. Confidando che «il sacrificio» di suor Mary e suor Regina in questo «insensato atto di violenza» farà «avanzare la causa della pace, riconciliazione e sicurezza nella regione», Francesco «prega per il loro eterno riposo e il conforto di quanti piangono la loro perdita».

Le due religiose, assieme ad alcune consorelle e a un gruppo di fedeli, avevano partecipato alla celebrazione del centenario dell’istituzione della parrocchia di Loa, nella diocesi di Torit, dove la chiesa è intitolata all’Assunta e la congregazione ha una missione. Stavano tornando a Juba quando il pullman sul quale viaggiavano è stato attaccato da uomini armati non ancora identificati. Ignoti al momento i motivi del vile agguato.

Come riferisce la rivista dei missionari comboniani «Nigrizia», si tratta dell’ennesimo attacco armato lungo la strada (l’unica completamente asfaltata) che collega la capitale sud sudanese al confine con l’Uganda. La camionabile passa in alcune delle zone più instabili del Sud Sudan meridionale e fin dall’inizio della guerra civile è stata usata per lo spostamento delle truppe nella regione.

A quasi tre anni dalla firma degli accordi, l’instabilità nel Paese africano è ancora grande. L’attacco al convoglio di fedeli si colloca in un contesto dove il controllo del territorio è esercitato da gruppi armati in lotta fra loro, tra cui si inseriscono bande di criminali comuni. La situazione è aggravata dalla diffusione delle armi e dalla perdurante crisi economica.

La Società del Sacro Cuore di Gesù «S. Sofia Barat» è molto attiva in Sud Sudan, in particolare nel campo educativo.

I funerali delle due suore dovrebbero svolgersi venerdì mattina nella cattedrale di Santa Teresa a Juba. L’arcidiocesi ha annunciato cinque giorni di lutto. Rimarranno chiusi seminari, università, scuole e altre istituzioni cattoliche.