Il 22 luglio 1882 nasceva il pittore Edward Hopper

Quando un quadro
è come un film

Da sinistra: «Railroad Sunset» (1929) e «The Straight Story» (1999)
21 luglio 2021
Un Biglietto lasciato prima di non andare via: potrebbe essere questo il lascito dei protagonisti dei dipinti di Edward Hopper, pittore statunitense e cantore dell’America solitaria e ferita del primo cinquantennio del Novecento. E nei versi di Giorgio Caproni potremmo ritrovare l’essenza e l’assenza che abitano le sue tele. Il tempo scorre, senza passare. Si ferma e si dilata, senza soluzione di continuità. Non più quello semplicemente esteriore, per così dire “misurabile”, ma quello dell’anima. Un’anima che ha perso le proprie coordinate, che non ricerca un senso: lo attende. E in quell’attesa, che sa di eterno, l’uomo si ritrae dal mondo con lo sguardo solo apparentemente rivolto verso l’esterno. La casa — elemento ricorrente nella poetica hopperiana — come freddo rifugio per l’anima, come distanza e negazione di ...

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