Papa Francesco «rinnova le sue ferventi preghiere affinché nessun atto di violenza riduca gli sforzi di quanti si adoperano per promuovere la riconciliazione e la pace in Iraq»: è quanto assicurato in un messaggio in inglese a firma del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, inviato nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 20 luglio, all’arcivescovo Mitja Leskovar nunzio apostolico a Baghdad, a seguito dell’attentato al mercato di Al-Wuhailat nella capitale irachena.
«Profondamente rattristato» per «la perdita di vite nell’esplosione» — prosegue il messaggio di cordoglio — il Pontefice «porge le sue condoglianze alle famiglie e agli amici delle persone decedute», affidandone «le anime alla misericordia di Dio Onnipotente».
Una dura condanna dell’attacco in Iraq è giunta anche dall’Unione europea. «L’Ue condanna con la massima fermezza questo attacco, rivendicato dall’Is e avvenuto alla vigilia della celebrazione musulmana dell’Eid al-Adha» si legge in un comunicato dell’ufficio dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune Joseph Borrell.
«L’Unione è con il primo ministro iracheno Mustafa al Kadhimi nell’affrontare le sfide alla sicurezza e combattere l’estremismo violento» ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. «La nostra partnership non si ferma qui. Sosteniamo l’Iraq affinché garantisca elezioni libere e riforme economiche» continua Michel.