È l’ora della solidarietà

People collect debris in the pedestrian area of Bad Muenstereifel, western Germany, on July 16, ...
17 luglio 2021

Il fiume Ahr ha strappato la terra sotto i piedi della gente di Bad Neuenahr ed il piccolo “paradiso” per quiete vacanze termali e pensionati si è trasformato nell’epicentro della tragedia climatica che spazza il cuore dell’Europa.

La signora Hall, 89 anni, dal momento della spallata del fiume, è uno degli anziani della casa di riposo isolata da dove non arrivano notizie se non sulle gambe dei valorosi che si arrampicano sulle scale per porgere, dalle finestre, l’indispensabile. O, almeno, quel che si trova dove non esiste più nulla e nessuno ha più niente.

Proprio qui sale, in queste ore, l’onda della solidarietà. Improvvisata, tenace, senza corrente e senza Internet, armata di scale, è sorta un’alleanza fra i senza tutto ed i volontari della Croce Rossa, la rete delle parrocchie, l’arcidiocesi di Colonia, la diocesi di Treviri. Chi ha una scala la drizza contro le facciate semisommerse e cerca bisognosi: come per la casa di riposo dove è intrappolata la signora Hall, ad un passo di quello che fu l’idilliaco Kurpark, con le sue acque irregimentate.

Don Jŏrg Meyer, parroco del decanato, si è trovato al crocevia fra i mille bisogni e la risposta solidale. La gente confluisce alle tre chiese devastate, portando con sé solo quello che indossava quando gli argini dell’affluente del Reno si sono arresi. «Mille famiglie non hanno più nulla — racconta — ma sperimentiamo un grande affetto dei volontari ed una sconfinata disponibilità».

Dalla vicina Bonn arrivano, tramite la Caritas, mille offerte. Molti chiedono di ospitare sfollati e le parrocchie stanno organizzando la disponibilità. Anche il collegium Albertinum di Bonn ha aperto le sue porte. Per domani si sta organizzando una colletta. L’ora della solidarietà segue quella della tragedia.

di Chiara Graziani