Bailamme

Ognuno di noi ha bisogno di poesia

 Ognuno di noi ha bisogno di poesia   QUO-159
16 luglio 2021

Ed aspetto così, senza pensiero

e senza desiderio, che di nuovo

per la vicenda eterna delle cose

la volontà di vivere ritorni.

Questi versi sembrano stati scritti oggi. Fotografano un sentimento che ogni adulto conosce bene. Quei momenti in cui la consuetudine vince su tutto, e anche il dolore diventa chimera di un sentire non più nostro. In quei momenti non possiamo che aspettare, sperare, che tutto torni come prima. A quel prima di vita e amore vissuti pienamente.

I versi sono di Camillo Sbarbaro, tratti da una delle poesie della sua raccolta capolavoro: Pianissimo. Sono stati pubblicati centosette anni fa. 107.

L’uomo contemporaneo ha perso progressivamente contatto con la sua natura, l’ha smarrita, dimenticata. Al posto delle lingue che gli permettevano di approfondire, giorno dopo giorno, il dialogo con il proprio io e il mondo ha messo altri linguaggi che non mirano a questo fine speciale. Ricordargli chi è veramente.

La scienza, l’economia, tutte le discipline che regolano e illustrano i meccanismi del mondo, non avranno mai la forza della parola che si fa poesia, o preghiera. Semplicemente perché hanno altra valenza, nascono per ottemperare ad altri obblighi. Ma ognuno di noi ha bisogno di parole per fronteggiare quel dolore così mirabilmente detto da Sbarbaro, ha bisogno di non sentirsi il solo a provarlo, quante persone vivono oggi nella tremenda condizione di credersi gli unici a vivere quel che l’uomo, in realtà, ha sempre vissuto. Ritrovarsi a soffrire da soli. Come malati.

Restituire all’uomo contemporaneo gli strumenti per entrare veramente in relazione con se stesso. Gli strumenti di sempre.

La poesia e la letteratura, la filosofia, l’arte e le religioni.

Chi abbia la sua vita legata anche solo a un libro sa perfettamente quale avvenimento sia trovare parole che parlino di noi come noi non sappiamo fare. Come queste di Camillo Sbarbaro, di cristallo e cemento, trasparenti e densissime.

È la grande scommessa del nostro presente, e ancor di più lo sarà nel futuro dei nostri figli. Ogni giorno, in ogni luogo, ricordare ai viventi che l’uomo non è solo di fronte al suo destino, che esistono tradizioni intere pronte a soccorrerlo in quei momenti in cui anche il dolore ha smesso di visitarlo.

di Daniele Mencarelli