Dal Rapporto annuale 2020 dell’Asif emerge l’azione virtuosa della Santa Sede

Un riconoscimento
alla serietà e al rigore

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15 luglio 2021

Il Rapporto annuale dell’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria (Asif) — reso noto giovedì mattina, 15 luglio — fornisce un ampio resoconto dell’attività svolta dall’organismo nel corso del 2020, che è stato per l’Asif un anno intenso, e non solo a causa della pandemia. A gennaio avveniva il rientro nel circuito di scambio informativo del Gruppo Egmont (Egmont Secure Web); ad aprile si insediava una nuova Direzione, per affiancare il presidente, nominato a novembre 2019 e al fine di meglio supportare gli accresciuti impegni dell’Autorità, e l’organico disponibile passava da 9 a 13 unità. Alla fine dell’anno veniva approvato un nuovo Statuto che, tra le altre cose, ne definiva più adeguatamente la struttura, separando il precedente Ufficio Vigilanza e Regolamentazione nell’Ufficio Vigilanza e nel nuovo Ufficio Regolamentazione e Affari legali.

Notevoli sono stati gli impegni assunti nel corso del 2020, soprattutto in relazione alla valutazione da parte del Comitato di esperti del Consiglio d’Europa per la lotta al riciclaggio del denaro e al finanziamento del terrorismo (Moneyval). In qualità di Autorità centrale della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano in materia, l’Asif ha svolto un importante ruolo di coordinamento, anche in considerazione della nomina del suo presidente a capo della delegazione vaticana.

Il rapporto dà ampio conto dei risultati della valutazione di Moneyval, che, per la prima volta, si è concentrata sull’effettivo funzionamento del sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Le precedenti valutazioni, infatti, avevano riguardato la sola conformità agli standard internazionali. Il giudizio finale ottenuto — sintetizzato nella tabella, che riproduce quella presente nel rapporto Moneyval — premia la serietà e il rigore dell’approccio seguito dalla Santa Sede e dallo Stato della Città del Vaticano.

In sintesi, rispetto agli undici criteri su cui si basa la valutazione, la giurisdizione ha ottenuto una valutazione di “efficacia sostanziale” per 5 di essi, e di “efficacia moderata” per gli altri 6. In nessun ambito si è avuta una valutazione di “efficacia bassa”. L’esito positivo del processo di valutazione ha ricevuto un’importante conferma nella decisione, assunta in seduta “plenaria” da Moneyval, di sottoporre a “follow-up” ordinario la giurisdizione vaticana, al pari di pochi altri Paesi. Tale decisione comporta che la prossima valutazione sui progressi conseguiti sulla conformità, rispetto alle azioni raccomandate dal team dei valutatori, avverrà tra tre anni e quella sull’efficacia tra cinque, tramite, in quest’ultimo caso, una nuova ispezione.

Per fornire un’idea della positività del giudizio ricevuto, il rapporto Asif descrive il posizionamento della giurisdizione vaticana nel confronto internazionale attraverso due grafici, qui riprodotti, che rielaborano le analoghe valutazioni pubblicate dal Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (Gafi), l’organizzazione di riferimento per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, di cui Moneyval è un gruppo regionale. Il primo dei due grafici analizza il posizionamento della giurisdizione vaticana con riferimento a ciascuno degli undici criteri di valutazione dell’efficacia. Il secondo riporta — attraverso un indicatore sintetico elaborato in base ai criteri spiegati nel rapporto — il posizionamento complessivo della giurisdizione in termini di efficacia.

Come ben si evince dai grafici, in alcuni ambiti la Santa Sede si posiziona tra le giurisdizioni più virtuose. Questo avviene ad esempio nel settore finanziario: per l’attività di vigilanza dell’Asif e per l’Istituto per le Opere di Religione (Ior) — unico istituto autorizzato ad esercitare professionalmente attività di natura finanziaria. Inoltre, a livello globale, la giurisdizione ha ricevuto una delle migliori valutazioni, al pari dei Paesi più attivi nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Come sottolineato nel Rapporto, il contributo dell’Autorità a livello di giurisdizione non ha riguardato solo Moneyval, esprimendosi in primo luogo attraverso il costante supporto fornito al Comitato di Sicurezza Finanziaria (Co.Si.Fi.), l’organo di indirizzo strategico e di coordinamento tra le varie autorità vaticane che lo compongono, di cui è segretario, in base allo Statuto, il direttore dell’Asif.

Intensa e significativa è stata l’attività istituzionale svolta dall’Autorità in tutti e tre gli ambiti principali di operatività: regolamentazione, vigilanza e informazione finanziaria.

Quanto alla regolamentazione, un contributo fondamentale è stato fornito alla revisione della Legge n. xviii , normativa quadro per la prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, introdotta nell’ordinamento vaticano nel 2013.

In merito alla vigilanza, nel 2020 in ambito prudenziale è stata condotta un’ispezione generale presso lo Ior, e si è realizzata una “Guida” contenente le modalità di svolgimento del processo di revisione e valutazione di natura “prudenziale”. In materia di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, è proseguito il monitoraggio sull’attuazione del piano di rimedio dello Ior a seguito dell’ispezione del 2019. Ancora più rilevante è stata l’attività di formazione e supporto a tutti gli enti della Santa Sede / Stato della Città del Vaticano (autorità pubbliche, enti senza scopo di lucro, altre persone giuridiche), in base ai principi ed entro i limiti indicati dalla Legge n. xviii e dai protocolli d’intesa sottoscritti dalle diverse autorità vaticane. Sul piano operativo, ciò ha comportato l’organizzazione di un’attività formativa per le diverse categorie di enti, l’avvio di processi di autovalutazione degli enti tramite questionari appositamente predisposti, l’analisi dettagliata dei questionari per consentire una visione d’insieme sulle minacce e vulnerabilità dei settori e dei singoli soggetti, la stesura di “linee guida” per supportare gli enti nella predisposizione di proporzionali ed adeguate misure di mitigazione dei rischi, la conduzione delle prime ispezioni in loco.

Quanto, infine, all’attività di informazione finanziaria, nel 2020 ha trovato conferma il trend crescente nella proporzione tra rapporti inviati all’Ufficio del Promotore di giustizia (Upg) e segnalazioni ricevute, a dimostrazione del costante miglioramento nella qualità delle segnalazioni. In particolare, sono state ricevute dall’Asif 89 segnalazioni di attività sospetta e sono stati inviati all’Upg 16 rapporti.

Intensa è stata poi l’attività di cooperazione, sia a livello interno che internazionale. Nel 2020 sono state scambiate 49 richieste di informazioni con altre autorità vaticane, riguardanti 124 soggetti. Si registra quindi un’importante crescita rispetto all’anno precedente, che conferma le notevoli sinergie che si sono create tra le istituzioni della Santa Sede e dello Stato Città del Vaticano nel contrasto alle attività criminose. Del pari, significativa è stata l’attività svolta in ambito internazionale, corroborata dalla sottoscrizione di due nuovi protocolli d’intesa. L’Asif ha infatti scambiato 58 richieste di informazioni con Uif estere su 196 soggetti e ha inviato 19 comunicazioni spontanee riguardanti 104 soggetti. Ciò ha anche consentito all’Asif di collaborare attivamente con le forze di indagine vaticane, nell’ambito dei protocolli d’intesa in essere.