Torna il tradizionale pellegrinaggio alla «Montagna sacra» irlandese

Sulle orme di san Patrizio

 Sulle orme di san Patrizio  QUO-157
14 luglio 2021

Torna, a fine luglio, in Irlanda, il tradizionale pellegrinaggio alla montagna di Croagh Patrick, organizzato dalla Chiesa cattolica. In questo luogo, poco distante dalla costa orientale dell’isola, san Patrizio trascorse nel 441 quaranta giorni in digiuno e preghiera per seguire l’esempio di Gesù e di Mosè. Cancellato nel 2020 a causa della pandemia di coronavirus, l’evento è confermato invece per questa estate, in una modalità compatibile con il contesto sanitario, come è stato annunciato dalla Conferenza episcopale irlandese. Mentre di solito i pellegrini sono invitati a raggiungere la “Holy Mountain” soltanto l’ultima domenica del mese, per il 2021 possono intraprendere il cammino ogni settimana di luglio, dal mercoledì al sabato. Inoltre, l’accesso ai sacramenti è esteso per tutto il mese.

«È stato un anno diverso e difficile, e abbiamo molto da affidare al Signore», ha dichiarato l’amministratore della vicina parrocchia di Westport, Charlie McDonnell. «Il pellegrinaggio è sempre stato un forte strumento sia di richiesta di aiuto sia di ringraziamento — ha dichiarato il sacerdote irlandese — e, nel 2021, ancor più che negli anni passati, siamo lieti di prolungarlo riconoscendo che camminiamo sotto la mano protettiva di Dio». Per generazioni, il Reek Sunday ha avuto «un posto centrale nella vita della Chiesa in Irlanda», ha aggiunto McDonnell, «lieto che una versione “estesa” sia disponibile questo mese». Il pellegrinaggio di Croagh Patrick, ha detto, rappresenta «un progetto entusiasmante e ambizioso, che richiede grande generosità da parte di volontari laici e sacerdoti. È un ottimo risultato essere in grado di andare avanti con linee guida molto chiare sulla gestione delle misure anti-pandemia», ha sottolineato il prete, incoraggiando tutti i pellegrini a rispettarle «in modo da far sì che il pellegrinaggio sia un successo per tutte le persone coinvolte».

Come negli anni precedenti, alla vigilia del Reek Sunday, l’arcivescovo di Tuam, monsignor Michael Neary, celebrerà la messa alle 18,30 nella chiesa di Saint Mary, a Westport. Per il 2021 la Chiesa irlandese incoraggia i sacerdoti di tutto il Paese a impegnarsi in modo da partecipare a un «vero pellegrinaggio nazionale». Il piano esteso di quest’anno coinvolgerà un numero di preti tre volte superiore a quello normalmente necessario: «Quindi l’aiuto è molto richiesto per tutto il mese di luglio», ha insistito McDonnell. «Per sicurezza», è stato chiesto «a tutti di aver cura di pianificare il loro pellegrinaggio con largo anticipo e scegliere preferibilmente un giorno tradizionalmente più tranquillo in montagna». I fedeli — ha dichiarato l’amministratore parrocchiale — ormai conoscono bene le restrizioni che saranno applicate per determinare il numero di persone autorizzate all’aperto».

Da ben millecinquecento anni, quasi un milione di visitatori, molti dei quali pellegrini, salgono ogni anno in cima alla montagna sacra irlandese percorrendo in due giorni di cammino trentasette chilometri in segno di devozione e per manifestare la reale disposizione d’animo al pentimento. Il Croagh Patrick si erge imponente a 765 metri sul livello del mare nel territorio quasi totalmente pianeggiante della contea di Mayo. Il percorso completo nasce nel villaggio di Murrisk, a otto chilometri da Westport. La prima tappa principale è la statua di san Patrizio, costruita nel 1928 da un pastore locale, e diventata un luogo di preghiera. Sono tanti i motivi che spingono i fedeli a compiere questo difficile percorso, spesso in condizioni atmosferiche non proprio confortevoli. C’è chi chiede il bene della nazione, chi la guarigione da una malattia, chi si reca per grazia ricevuta, e chi chiede un aiuto per una difficile situazione familiare.

L’ultima domenica di luglio è chiamata dai fedeli irlandesi Reek Sunday — da una parola gaelica che significa “alta collina” — per sottolineare la grande forza di fede mostrata da san Patrizio nella sua opera di conversione delle popolazioni pagane che all’epoca si erano stabilite nella regione.

di Charles de Pechpeyrou