In discussione un controverso progetto di legge mentre aumentano gli arrivi

Regno Unito, verso
la stretta sull’immigrazione

Imbarcazione carica di migranti soccorsa nel Canale della Manica.  Il numero di migranti che raggiungono  il Regno Unito è considerevolmente aumentato  nel corso degli ultimi due anni
12 luglio 2021

Facoltà per il governo britannico di espatriare i richiedenti asilo la cui domanda è ancora in sospeso e impossibilità per i migranti irregolari di ottenere un visto permanente: sono solo due fra i punti cardine del New Plan for Immigration, la controversa proposta di legge sui migranti presentata lo scorso 6 luglio dal segretario di Stato per gli affari interni del Regno Unito, la conservatrice Priti Patel. Oggetto di intense discussioni fin dagli ultimi mesi del 2020, il disegno di legge è giunto in parlamento pochi giorni dopo il massiccio sbarco di Dover, quando 212 migranti hanno raggiunto le coste britanniche attraversando il Canale della Manica.

Definito dalla stessa Patel come «il maggiore rinnovamento nel sistema di accoglienza del Regno Unito negli ultimi decenni», il piano prevede l’applicazione di misure più strette al fine di contenere l’ingresso di migranti irregolari nel Paese. Le riforme in esso contenute agirebbero in diversi ambiti a questo scopo: sull’iter legislativo riguardante la valutazione delle richieste, sull’introduzione di nuove norme contro il traffico di esseri umani, sull’accoglienza dei migranti stessi e anche sui rapporti con i Paesi di provenienza di questi.

In caso di adozione della proposta di legge, le procedure legali di vaglio delle domande verrebbero estremamente semplificate, con l’introduzione di un percorso unico per richieste di asilo, di protezione e di altro tipo. Patel ha inoltre aggiunto che le richieste rifiutate verranno processate più rapidamente, per risolvere la problematica dello status in attesa di giudizio, comune a molti migranti: è stato infatti stimato che dal 2020 a oggi in tutto 33.016 persone, di cui 6.687 minori, abbiano atteso più di un anno per ricevere un verdetto relativo alla propria domanda. A marzo 2021, sono stati stimati 66.185 migranti in attesa di risposta. Per quanto riguarda invece il traffico di esseri umani, il disegno prevede una maggiore durezza riguardo a chi si macchia di questo reato, introducendo pene che arrivano fino all’ergastolo.

Più controverse appaiono invece le nuove proposte rispetto alla gestione dei migranti, che hanno scatenato accese critiche da parte dell’opposizione e di numerose organizzazioni non-governative. In aggiunta alle già citate limitazioni per i migranti irregolari e per quelli in attesa di un verdetto, ai quali verrebbe inoltre negato il diritto al ricongiungimento familiare, la proposta di legge prevede infatti una valutazione più rigida delle domande, comprendente l’utilizzo di strumenti come gli scanner ossei per verificare l’età reale del candidato, e un giudizio più severo sulle richieste giudicate infondate. L’ingresso non autorizzato nel Regno Unito diventerebbe un reato punibile con la reclusione fino ai 4 anni. A questo proposito è stata inoltre discussa l’apertura di un centro di immigrazione delocalizzato, per il quale è stata proposta come sede l’Isola di Ascensione nell’Oceano Atlantico, situata a oltre 7.000 chilometri dalla Gran Bretagna.

Infine, il disegno di legge prevede l’applicazione di sanzioni verso i Paesi che «non cooperano con il governo britannico» rifiutandosi di accogliere i migranti che vengono respinti dal Regno Unito. Queste misure comprendono la sospensione o la mancata concessione di visti per i cittadini dei Paesi in questione o l’imposizione di una vera e propria tassa per questi al fine di ottenere il permesso.

Il numero di migranti che raggiungono il Regno Unito è considerevolmente aumentato nel corso degli ultimi due anni. L’esempio più evidente di questo fenomeno è rappresentato dai numerosi sbarchi nel già menzionato Canale della Manica, che nel corso del 2020 è stato attraversato da oltre 8.000 migranti, il numero più alto mai registrato.

Nei primi sei mesi del 2021, gli ingressi hanno già raggiunto quota 6.000, facendo prevedere un ulteriore aumento. Secondo quanto dichiarato dalle autorità francesi, ben 238 migranti sarebbero stati presi in custodia e riportati sul suolo francese in occasione dell’ultimo sbarco di Dover.

Concepito per fare fronte a questa situazione di emergenza, il nuovo disegno di legge ha però finora ricevuto nutrite critiche: l’opposizione britannica lo ha infatti ironicamente rinominato “anti-refugee bill”, definendolo come una manovra mirata a complicare ulteriormente le condizioni di vita dei più bisognosi. Oltre 250 organizzazioni non-governative si sono inoltre coalizzate per formare il movimento Together with Refugees, richiedendo al governo di Westminster un approccio «più equo, efficace e umano» alla questione dei migranti e definendo la proposta di legge come «disumana», «una criminalizzazione dei rifugiati».

Secondo i dati presentati da queste organizzazioni, la riforma del sistema di accoglienza potrebbe peggiorare drasticamente le condizioni di vita di oltre 9.000 persone attualmente residenti nel Regno Unito.

Solo lo scorso 14 giugno, il Regno Unito celebrava la Settimana dei rifugiati, dedicata interamente «al contributo, alla creatività e alla resilienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo». Adesso, il New Plan for Immigration dovrà essere sottoposto all’accettazione di entrambe le camere del parlamento britannico, in un processo che comprende diverse fasi. È probabile che la sua definitiva accettazione o archiviazione avvenga in ogni caso dopo la pausa estiva delle attività del parlamento, prevista dal 22 luglio al 6 settembre.

di Giovanni Benedetti