Vilnius annuncia la costruzione di un muro a fronte dell’aumento di arrivi

Emergenza migranti
al confine tra Lituania
e Belarus

Soldati lituani dispongono filo spinato al confine  con il Belarus per fermare  il passaggio  dei migranti (Reuters)
10 luglio 2021

Nel corso dell’ultima settimana, la problematica legata all’arrivo dei migranti in Europa ha trovato un nuovo epicentro. Il confine tra Lituania e Belarus ha registrato numeri senza precedenti di richiedenti asilo, portando il governo della repubblica baltica a dichiarare lo stato di emergenza lo scorso 3 luglio.

Dall’inizio dell’anno ben 822 persone hanno attraversato la frontiera in direzione della Lituania, contro gli 81 ingressi totali nel corso del 2020. Questo netto incremento del flusso migratorio è culminato nella giornata del 2 luglio, quando gli arrivi sono stati 150, una cifra tre volte superiore alla massima mai registrata.

Ieri, 9 luglio, il ministro dell’interno lituano Agnė Bilotaitė ha annunciato la costruzione di una barriera di filo spinato lunga 550 chilometri, che verrà successivamente sostituita da un vero e proprio muro. Il governo lituano ha precisato che non considera i migranti dal Belarus come una minaccia, ma che la situazione ha messo in evidenza la necessità di un’implementazione delle infrastrutture di frontiera. Oltre alla costruzione della barriera, il programma presentato per fare fronte all’emergenza prevede maggiori finanziamenti pubblici per il confine, un rafforzamento della cooperazione fra agenzie governative e non, e la creazione di alloggi provvisori. Per la prossima settimana è prevista una sessione straordinaria del parlamento lituano allo scopo di valutare nuove procedure di valutazione semplificate per le richieste di asilo.

Ad attraversare i 679 chilometri del confine fra Belarus e Lituania sono principalmente uomini e donne provenienti da Paesi del Medio Oriente quali Siria, Afghanistan e Iraq, oltre a un nutrito numero di richiedenti asilo originari del Camerun. Secondo i media nazionali, la maggioranza di questi è sprovvista di documenti. Numerose tendopoli sono state allestite negli ultimi giorni per offrire sistemazioni provvisorie ai migranti in attesa di identificazione.

L’arrivo dei migranti si è intensificato in particolare dopo la dichiarazione del presidente del Belarus, Aleksander Lukashenko, secondo il quale il Paese avrebbe allentato i controlli di frontiera al confine con l’Unione europea. Il Belarus attraversa un momento di frizione con Bruxelles dopo essere stato oggetto di sanzioni in seguito all’arresto del giornalista dissidente Roman Protasevič, avvenuto lo scorso 23 maggio con modalità fortemente criticate dall’Unione.

Le istituzioni europee hanno comunicato il loro supporto alla Lituania nella gestione di questa crisi. Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è recato nella capitale Vilnius in seguito alla proclamazione dello stato di emergenza, annunciando che l’Unione destinerà dei fondi di emergenza verso il Paese baltico. Durante una conferenza stampa con il primo ministro Ingrida Šimonytė e il presidente Gitanas Nausėda, Von der Leyen ha inoltre dichiarato che «le preoccupazioni e i problemi della Lituania sono le preoccupazioni e i problemi dell’Europa». Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha criticato le autorità del Belarus, dichiarando che queste «strumentalizzano la migrazione irregolare per fare pressione sull’Ue e sulla Lituania».

di Giovanni Benedetti