Le Petit Tour
Il nipote di Poulidor

Sulla strada del nonno

Mathieu van der Poel
09 luglio 2021

Quando sono state presentate le squadre del Tour de France di quest’anno, la divisa del Team Alpecin-Fenix ha fatto avere un sussulto a tutti i fan del ciclismo: ai consueti colori sociali del team belga è stata preferita una maglia viola ed arancio, splendidamente vintage, come omaggio a Raymond Poulidor, campione francese a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, divenuto celebre però più per non aver mai indossato la maglia gialla che non per i propri successi. A rendere il tributo ancora più suggestivo è stato il fatto che ad indossare quella divisa ci fosse anche Mathieu Van der Poel, che di Poulidor è nipote. Van der Poel ha 26 anni, una formazione da ciclocrossista ed ora è in rampa di lancio per il ciclismo su strada.

Alla sua prima apparizione alla Grand Boucle, dopo aver indossato quella maglia, è riuscito a completare l’impresa che nonno Raymond non aveva mai compiuto. Seconda tappa del Tour 2021, ultimi chilometri, è previsto doppio passaggio sul Mur-de-Bretagne. Van der Poel si mette prima in scia del campione italiano Sonny Colbrelli, per poi staccare lui e tutto il gruppo in un ultimo, folle scatto di un chilometro culminato nel passaggio sotto al traguardo col dito alzato verso il cielo e gli occhi rossi per lo sforzo e la commozione. Gli scatti sui muri sono una specialità dell’olandese, che si alza sui pedali con le sue gambe filiformi, quasi zampe di ragno, per spingere con dei muscoli che non si vedono ma si sentono eccome. Già alla Strade Bianche corsa in Toscana lo scorso febbraio aveva “spianato il muro di Santa Caterina a Siena, regalando un’istantanea entrata subito di diritto negli annali. L’azione del Tour è simile esteticamente, ma il significato che le sta dietro la rende ancora più importante: non solo una maglia gialla conquistata, ma anche un meraviglioso omaggio in lacrime alle proprie radici, al nonno che lo ha lasciato nel 2019, per chiudere un cerchio leggendario.

di Filippo Simonelli