Continuano i messaggi di augurio e di vicinanza

È regolare il decorso
post-operatorio
di Papa Francesco

A picture taken  on July 5, 2021 shows the Policlinico A. Gemelli Hospital in Rome, where Pope ...
06 luglio 2021

È regolare il decorso post-operatorio di Papa Francesco e gli esami di controllo di routine sono buoni. Lo si apprende dalla dichiarazione rilasciata a mezzogiorno di oggi, martedì 6 luglio, dal direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, nel terzo giorno di ricovero del Pontefice al Policlinico romano Agostino Gemelli, dove domenica è stato sottoposto a operazione chirurgica al colon. «Sua Santità ha riposato bene durante la notte», ha spiegato Bruni, aggiungendo anche che il vescovo di Roma «questa mattina ha fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani e si è alzato per camminare».

Insomma, in un clima di serenità e di ottimismo prosegue la degenza del Pontefice, assistito dalle professionalità dell’ospedale dell’Università cattolica del Sacro Cuore e sostenuto dall’orazione incessante della Chiesa universale e anche di tanti uomini e donne di altre fedi che hanno raccolto in queste ore quello che sin dall’inizio del pontificato è sempre stato il richiamo costante a conclusione di ogni suo discorso: «Per favore, non dimenticatevi di pregare per me».

A maggior ragione, nel momento dell’intervento e in quelli successivi, in tantissimi hanno voluto fargli giungere testimonianze di prossimità e auguri di pronta guarigione. Primo fra tutti il suo predecessore sulla cattedra di Pietro, Benedetto xvi . Secondo quanto riferito dall’arcivescovo Georg Gänswein, segretario particolare del Papa emerito, Joseph Ratzinger «rivolge un pensiero affettuoso e prega fortemente» per una rapida ripresa del succes-sore.

Espressioni di vicinanza continuano a giungere anche da capi di Stato: dalla “sua” America latina all’Africa, da Malta fino a Israele, il cui presidente Reuven Rivlin con un tweet assicura le proprie preghiere e quelle del suo popolo, augurando salute e pronta guarigione.

Né stanno mancando di far sentire la loro voce movimenti ecclesiali come la Comunità di Sant’Egidio — che nella preghiera serale ieri dedicata ai malati, ha riservato un posto particolare alla richiesta di protezione per il Santo Padre, «come lui tante volte ci ha invitato a fare», affinché torni a «esercitare pienamente il suo ministero di padre e pastore» — e il Rinnovamento nello Spirito, che formula voti perché il vescovo di Roma possa presto tornare a casa, pienamente ristabilito, con l’invocazione al «Padre di ogni consolazione» che «guardi benigno a quanti soffrono nel corpo e nello spirito».

E per una rapida ripresa di Francesco hanno avviato una catena di preghiera, ciascuno secondo la propria tradizione, membri e amici della Fondazione pontificia Scholas Occurrentes. «Siamo in tanti, di diversi Paesi, di diverse religioni, di diverse età», spiegano gli organizzatori lanciando la proposta in rete e sui social. Da Madrid, dove ieri è iniziato un congresso internazionale che riunisce cento accademici e trenta giovani studenti di varie confessioni, i direttori mondiali José María del Corral ed Enrique Palmeyro, hanno rilanciato l’invito, cui si sono uniti il vescovo Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie accademie delle Scienze e delle Scienze sociali, Mohammed Kaleem Mizra, presidente della Federazione dei musulmani di Spagna, e il rabbino capo della capitale spagnola, Moshe Bendaham.