Il patriarcato ha appena concluso il suo cammino sinodale

Al via a novembre il pellegrinaggio dei simboli della Gmg di Lisbona

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03 luglio 2021

Prenderà il via a novembre il pellegrinaggio, nelle ventuno diocesi portoghesi, dei simboli della Giornata mondiale della gioventù in programma a Lisbona nel 2023, ovvero la croce e l’icona Salus populi romani. «I simboli si mettono in pellegrinaggio — si legge in una nota del comitato organizzatore locale — per essere annunciatori del Vangelo e accompagnare i giovani, in modo speciale, nelle realtà in cui vivono». Prima di iniziare il giro nelle diocesi, la croce e l’icona mariana attraverseranno l’Angola, dall’8 luglio al 15 agosto, quindi la Spagna nei mesi di settembre e ottobre, seguita dalla Polonia. In Portogallo il pellegrinaggio partirà dalla diocesi di Faro per terminare nel luglio 2023 nel patriarcato di Lisbona. La cerimonia di consegna dei due simboli dai giovani di Panamá, città che ha ospitato l’ultima edizione nel 2019, a quelli del Portogallo, si è svolta il 22 novembre 2020.

Il pellegrinaggio dei due simboli è uno dei momenti salienti dei preparativi: la croce e l’icona vengono portati da una diocesi all’altra, raggiungendo chiese, prigioni, scuole e ospedali dove si organizzano momenti di adorazione, processioni e veglie. La tematica dei giovani, assieme a quella delle parrocchie, dell’assistenza sociale, dell’annuncio del Vangelo e della continuità sinodale costituiscono le cinque «opzioni strategiche» sulle quali intende lavorare in futuro il patriarcato di Lisbona, che nei giorni scorsi ha concluso il suo cammino sinodale intrapreso sette anni fa «per rispondere all’appello di Papa Francesco, nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, a essere più missionari nelle comunità cristiane», come ha ricordato il cardinale patriarca Manuel Clemente. «In questi sette anni ci siamo formati alla sinodalità, abbiamo lavorato insieme, trovato obiettivi comuni», ha dichiarato il porporato osservando che il documento finale è un invito a «proiettarci verso il futuro» e viene anche offerto alla Chiesa universale.

Nel corso della riunione, presentando il testo finale, i relatori hanno ribadito la necessità di investire nella pastorale giovanile e universitaria, con «la creazione di spazi di riferimento, con persone e mezzi, dove si possa sviluppare un’iniziazione alla vita spirituale, nonché la pratica della preghiera e l’accompagnamento spirituale e vocazionale di giovani e adulti». Il documento, inoltre, definisce la parrocchia come «uno dei luoghi privilegiati per vivere la sinodalità», in particolare attraverso il consiglio pastorale e il consiglio per gli affari economici. Inoltre, la parrocchia «è luogo di esperienza di una cultura sinodale in quanto favorisce il dialogo, l’incontro e la condivisione». Nel testo vengono anche presentate le «sfide» che le Istituzioni private sociali solidali (Ipss) cattoliche affrontano in Portogallo, «dal punto di vista amministrativo e strategico», ma anche per quanto riguarda la loro «identità cristiana». Quarto punto, la necessità, «in fedeltà creativa alla missione affidata alla Chiesa», di «promuovere il dinamismo evangelizzatore della Chiesa diocesana, offrendo vere esperienze di annuncio del Vangelo nel contesto della preparazione della Gmg 2023». In questo cammino di ascolto e di apertura all’azione dello Spirito — viene affermato — «la Chiesa riconosce che solo nella conversione permanente potrà intraprendere con coraggio la sua missione». Il documento contiene infine un invito a «continuare il processo di ricezione» della Costituzione sinodale del 2016 intitolata Il sogno missionario di raggiungere tutti, «promuovendo la dinamica sinodale e avendola come riferimento per discernere i criteri di azione e per l’orientamento pastorale della diocesi».

Per proseguire il cammino sinodale è stata inoltre presentata la necessità di riconoscere «la formazione biblica per approfondire e nutrire la vita personale» e la «parola di Dio come punto di partenza per la missione dei cristiani». Il cardinale patriarca di Lisbona ha ribadito che la vita della diocesi, nei prossimi due anni, «sarà assorbita dalla grande realtà della Gmg» ma ha indicato che la sinodalità è diventata «un riferimento abituale, se non una comune realtà».

di Charles de Pechpeyrou