Messaggio per i cento anni di Edgar Morin

Al centro l’uomo

Morin durante l’evento celebrativo svoltosi il 2 luglio
03 luglio 2021

Edgar Morin è stato ed è tuttora un testimone privilegiato «dei profondi e rapidi cambiamenti che il nostro mondo e le nostre società hanno subito e stanno ancora subendo». Lo scrive il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, in un messaggio inviato, a nome di Papa Francesco, al sociologo e filosofo francese, che il prossimo 8 luglio compirà cento anni. Il testo è stato letto da monsignor Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Unesco, durante un evento celebrativo svoltosi nel pomeriggio di venerdì 2, nella sede parigina dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, alla presenza dello stesso Morin, che ha tenuto una conferenza.

L’intellettuale francese, si legge nel telegramma, è stato capace di analizzare, «con il necessario senno di poi, il significato» dei cambiamenti sociali, «di far emergere le speranze e anche di mettere in guardia dai rischi e dai pericoli». Davanti ai progressi della scienza e della tecnologia, con le grandi possibilità che «offrono all’umanità», Morin ha sottolineato «la necessità di compiere un progresso morale e intellettuale per evitare le catastrofi».

A questo proposito, scrive il segretario di Stato, «la coscienza di un destino comune per l’umanità, un destino fragile e minacciato, ha attirato tutta la sua attenzione, promuovendo la necessità di un processo di civilizzazione volto a mettere al centro l’uomo e non il potere del denaro». Il porporato ricorda che Morin ha partecipato a numerosi incontri con intellettuali e personalità politiche e della società civile con lo scopo di «promuovere la cooperazione tra i popoli, costruire una società più giusta e umana, e rinnovare la democrazia». In questo senso, ha sottolineato «la necessità di riscoprire, tra di noi e nelle nostre città, uno spirito di solidarietà, convivialità e fraternità, favorendo atteggiamenti di accoglienza e di apertura».

Parolin evidenzia soprattutto i numerosi «punti di contatto» tra il pensiero del filosofo e l’insegnamento di Papa Francesco — che conserva ancora il «gioioso ricordo» dell’incontro avuto con lui il 27 giugno 2019 e apprezza «l’entusiasmo» col quale ha aderito al Patto globale per l’educazione lanciato lo scorso anno — e gli assicura che il Pontefice «rende omaggio ai suoi lavori» e lo ringrazia «per gli sforzi che ha compiuto nel corso della sua vita al servizio di un mondo migliore».