Da sabato a Roma il capitolo generale dei Frati Minori Francescani

Abbracciare il futuro

Giotto, «San Francesco davanti al Sultano» (Assisi, Basilica Superiore)
01 luglio 2021

Si svolgerà dal 3 al 18 luglio a Roma, presso il Collegio Internazionale San Lorenzo da Brindisi dei Frati Cappuccini, il capitolo generale dell’ordine dei Frati Minori Francescani. Un appuntamento che pur rientrando nella scadenza ordinaria riveste una valenza straordinaria quest’anno, essendo l’unica assise generale di un ordine religioso che si svolge in questo tempo di pandemia. Molti altri ordini religiosi che pure avevano in calendario il proprio capitolo hanno preferito posporre l’appuntamento al 2022.

«È stato uno sforzo organizzativo enorme — dice fra Sergio Galdi d’Aragona, segretario generale del capitolo — ma volevamo dare il segno di una nostra presenza nella crisi. Una crisi che viviamo con spirito di accoglienza, consapevoli della sua forza trasformatrice». L’idea originaria era di tenere il capitolo nelle Filippine, ma le difficoltà logistiche che vi si frapponevano in questo tempo erano veramente molte, per cui è stata infine preferita Roma. «Organizzare l’accoglienza dei padri capitolari provenienti dai cinque continenti — continua fra Sergio — soprattutto quelli provenienti dai Paesi in cui la pandemia sta ancora oggi colpendo duramente, penso per esempio all’India, al Brasile, ha implicato la soluzione di molti problemi. Nel pieno rispetto delle norme, l’Oms, il ministro italiano della Salute, Roberto Speranza, e gli uffici della Farnesina, ci sono stati di grande supporto».

Già da due settimane hanno iniziato a raggiungere Roma i primi tra i 118 partecipanti (105 sacerdoti e 13 fratelli consacrati) che rappresenteranno 10.400 frati francescani presenti in 60 Paesi. Una realtà che, malgrado la generale crisi delle vocazioni religiose, mantiene una sua vivacità: le regioni che crescono maggiormente sono l’Asia, l’Africa, l’est e sud Europa e l’America Latina, che vantano il maggior numero di frati sotto i 40 anni. L’Italia rimane comunque il Paese con più frati francescani: circa il 50 per cento di tutto l’ordine. «Viviamo una fase — dice il religioso parafrasando Papa Francesco — che non è semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma un vero cambiamento d’epoca, che ci richiede un diverso paradigma e una profonda trasformazione interiore. Che a loro volta richiedono umiltà, ascolto, discernimento. Le crisi si attraversano e non si temono: come diceva il cardinale Newman «qui sulla terra vivere è cambiare, e la perfezione è il risultato di molte trasformazioni». «Dobbiamo lasciarci trasformare dalla realtà in cui viviamo — continua padre Galdi D’Aragona — che è quella dei poveri, dei sofferenti, degli ultimi. Per questo abbiamo voluto intitolare il capitolo con questo motto “Rinnoviamo la nostra visione. Abbracciamo il vostro futuro. Risvegliati… e Cristo ti inonderà di luce”. In realtà si tratta semplicemente di attingere alla ricca storia dei francescani, che sempre hanno saputo immergersi e adeguarsi alla realtà trasformando il Kronos in Kairos, lasciandosi evangelizzare dalla presenza di Dio nella storia degli uomini. E, in effetti — continua — è quello che i nostri frati già fanno in tante parti del mondo. Penso alla presenza viva accanto agli ultimi dei nostri confratelli in America Latina e nelle Filippine, al coraggio dei nostri frati in Siria, che hanno sempre accompagnato le comunità cristiane durante tutti questi anni di terribile guerra civile, o anche al presidio francescano nella sofferente terra di Libano. L’enciclica Fratelli tutti è la bussola di questo orientamento. È iconica, da questo punto di vista, la figura — che più volte avete narrato sul vostro giornale — di fra John Luke, il nostro confratello che da anni si prende cura delle centinaia di rifugiati che sbarcano sull’isola di Rodi. Ecco, il capitolo che stiamo per aprire, più che indirizzare dovrà sistemizzare e coordinare questo orientamento della presenza francescana nel tempo di crisi».

Dice all’«Osservatore Romano», prima dell’inizio dei lavori, padre Michael Antony Perry, ministro generale dell’ordine dei Frati Minori Francescani, «vivere l’esperienza della nostra mente e del nostro cuore ci permetterà di abbracciare volentieri nuove occasioni per risvegliare noi stessi e gli altri, per accogliere la novità dello Spirito con la quale il Signore ci sorprende ogni giorno, e per trovare il coraggio necessario per uscire e andare all’incontro dei nostri fratelli e sorelle, specialmente i poveri e i bisognosi, prendendo cura della casa comune».

di Roberto Cetera