Temperature fino a 49 gradi e mezzo, le più alte di sempre: sospese le vaccinazioni per il Covid

Canada, 134 vittime
per il caldo

Smoke and flames are seen during the Sparks Lake wildfire at Thompson-Nicola Regional District, ...
30 giugno 2021

La Columbia Britannica, in Canada, è al cuore di un’emergenza climatica che, da due giorni, tiene le temperature fra i 47 ed il 49 gradi e mezzo nel Paese. Le persone uccise dal caldo eccezionale sono decine e decine, secondo le autorità regionali e centrali, impegnate a «fare il massimo per proteggere vite» come ha detto un portavoce della polizia a Vancouver.

E l’epicentro del sisma climatico porta il nome di Lytton. una località a nord est di Vancouver dove il termometro è arrivato a segnare i 49,6 gradi: il martello del calore si sta accanendo su questa cittadina che, da 48 ore, è la più calda di un Paese travolto dall’emergenza.

«Alle 16,20 (di ieri ndr) la stazione di Lytton ha battuto ancora una volta i record di temperatura giornalieri e storici» ha comunicato sui social l’Environment and Climate Change Canada (Eccc), il dipartimento del governo canadese responsabile del coordinamento delle politiche e dei programmi ambientali.

«Viviamo la settimana più rovente che la Columbia Britannica abbia mai conosciuto» ha aggiunto il primo ministro John Horgan. «Pensiamo —ha proseguito — che il calore sia la causa della maggior parte dei decessi».

Un dramma che colpisce prima i fragili, bambini, malati, anziani: ma la sofferenza è altissima e generalizzata ed accompagnata anche dall’effetto secondario degli incendi. Le autorità, infatti, lanciano continui appelli per «le famiglie e le comunità» sotto una pressione intollerabile e, purtroppo, in crescita: «Sono in polizia da 15 anni e non ho mai visto un numero di morti improvvise così elevato in così poco tempo» ha commentato da Vancouver il sergente Steve Addison.

L’ondata di calore, che ha preso l’abbrivio 48 ore fa, chiude il Canada in una «cupola termica» (sempre per citare una fra le decine di allarmate dichiarazioni di autorità locali) e lambisce gli Stati Uniti, costa ovest, dove l’allerta sta scattando.

La conta delle vittime, al terzo giorno di temperature in crescita con i servizi di primo intervento sotto pressione, non è facile. Ma due fonti di polizia concordano sul numero di almeno 134 persone stroncate nella città di Vancouver e nell’area metropolitana dall’inizio dell’emergenza. Una cifra altissima.

Le autorità hanno lanciato appelli alle persone perché ognuno verifichi le condizioni di salute dei propri cari, soprattutto di chi vive isolato o da solo o soffre di patologie croniche. In diverse città le autorità riadattano pubbliche strutture per offrire «rifugi refrigerati» alla popolazione che non ha o non riesce a procurarsi i richiestissimi dispositivi di refrigerazione, esauriti in ogni magazzino. Si parla soprattutto di scuole, palestre ma anche centri di vaccinazione contro il Covid: l’emergenza calore è riuscita a soppiantare nelle priorità pubbliche perfino Sars Cov 2. E, secondo le previsioni del tempo, non andrà meglio di così per almeno una settimana.

Le autorità sanitarie, sono ovviamente preoccupate per il rallentamento della campagna vaccinale, importantissima in tempo di diffusione di varianti del virus. Ma il Canada aveva conosciuto temperature simili solo nel 1937, quando la colonnina di mercurio aveva segnato la temperatura, all’epoca, storica, di 45 gradi. L’attuale ondata ha fatto il suo esordio polverizzando l’antico record, arrivando a picchi di 47 gradi. Semplicemente non ci sono le condizioni per andare avanti con le somministrazioni dei vaccini. La priorità del Canada, ora, è il rogo climatico,