La Repubblica Democratica del Congo decreta il coprifuoco a Beni dopo tre attentati

Bomba esplode
in una chiesa cattolica
Sfiorata la tragedia
nel Nord Kivu

Caschi blu delle Nazioni Unite nella chiesa di Beni (Afp)
28 giugno 2021

Nella Repubblica Democratica del Congo segnata da instabilità, povertà e scontri armati la violenza ha colpito questa volta una chiesa cattolica di Beni, nella travagliata provincia del Nord Kivu, sfiorando la tragedia. Una bomba artigianale posizionata nella navata della Emmanuel Church, a Mulekera, è esplosa, domenica mattina, prima dell’arrivo dei fedeli per una importante cerimonia della Cresima dei bambini del luogo. Diverse persone sono rimaste ferite, in particolare due donne versano in gravi condizioni e stanno ricevendo cure in terapia intensiva. Lo ha riferito la polizia locale.

L’esplosione è avvenuta alle 6, ora locale, durante la preghiera mattutina, prima dell’inizio della messa. Gli autori dell’attentato non sono stati ancora identificati, mentre le autorità competenti si sono recate sul posto per ispezionare l’area e avviare le indagini. Intanto, temendo la pianificazione nei dintorni dell’esplosione di un altro ordigno, il sindaco di Beni, Narcisse Muteba Kashale, ha dichiarato il coprifuoco nella città di oltre 230.000 abitanti.

Il coprifuoco è stato decretato anche a causa delle incessanti violenze. Lo scorso fine settimana sono esplose tre bombe nella città del Nord Kivu.

Poche ore prima dell’esplosione nella chiesa, un attentatore suicida si era fatto saltare in aria fuori da un bar a Beni, mentre il giorno prima una bomba era esplosa vicino a una stazione di servizio nei dintorni della città, senza causare fortunatamente danni. A maggio, due imam di Beni, oppositori delle violenze jihadiste, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco.

Tuttavia, è la prima volta che viene presa di mira una chiesa in questa regione del-l’est, dove imperversa il gruppo armato jihadista delle Forze democratiche alleate (Adf) — di origine ugandese — legato al sedicente Stato islamico (Is). Dal 2013, nel territorio di Beni sono state uccise circa 1.000 persone. Nessun gruppo armato ha rivendicato la responsabilità di questi massacri, ma le Adf, ne sono — a detta degli analisti — tra i principali attori, a volte in collaborazione con gruppi armati congolesi.

L’11 marzo gli Stati Uniti hanno inserito l’Adf tra i gruppi terroristi affiliati all’Is. Il governo congolese afferma che la pressione dell’esercito in seguito allo stato d’assedio dichiarato nelle due province orientali ha portato il gruppo jihadista a ricorrere ad «attacchi codardi».