Una piaga
profondamente radicata
nel mondo contemporaneo

Soldato colombiano sorveglia un deposito di cocaina sequestrata
26 giugno 2021

«Anche se debellassimo il narcotraffico in Colombia, ci sarà sempre un altro Paese pronto a rifornire di droga gli Stati Uniti, almeno finché la richiesta rimarrà stabile». Così si esprimeva nel 2000 l’allora presidente colombiano Andrés Pastrana, rendendo chiaramente l’idea di quanto il problema dello spaccio e dell’abuso di droga sia profondamente radicato nel mondo contemporaneo. In occasione dell’annuale Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico di droga, numerosi report confermano ancora una volta la gravità e la persistenza di queste problematiche a livello globale. Il numero dei tossicodipendenti nel mondo è aumentato da 210 milioni nel 2009 a 269 nel 2018, una cifra pari al 5,3% della popolazione mondiale.

Oltre a colpire chi è afflitto da una tossicodipendenza e coloro che gli stanno intorno, il traffico di droga ha anche delle implicazioni più estese. Gli esempi più eloquenti di queste dinamiche si possono trovare in America Latina, dove numerosi Paesi sono terreni chiave per la coltivazione, la produzione e lo smistamento delle sostanze. Qui le organizzazioni criminali sono arrivate in diversi casi addirittura a minacciare o soppiantare le legittime forze politiche.

Il sopracitato esempio della Colombia presenta uno degli scenari più drammatici a questo riguardo. Il Paese, storicamente associato al narcotraffico per via della figura del celebre signore della droga Pablo Escobar, rimane tuttora segnato da questa problematica. Lo scorso 25 giugno, un rapporto presentato dall’Ufficio della Casa Bianca per la politica di controllo della droga (Ondcp) ha messo in luce un netto aumento fra il 2019 e il 2020 sia nella produzione di cocaina (1.010 tonnellate contro 936) sia nella coltivazione di foglie di coca (245.000 ettari contro 212.000). Questo nonostante gli sforzi del governo colombiano, che nel 2020 sono risultati nel sequestro di 133.000 ettari di terreno e 505 tonnellate di cocaina. Stando a quanto riportato nel documento, dinamiche simili sono state osservate anche in Perú e Bolivia.

Queste problematiche hanno un devastante impatto diretto sulle popolazioni locali: solo in Colombia, la lotta al narcotraffico ha causato oltre 260.000 morti e circa 5 milioni di sfollati. Inoltre, il traffico di droga influisce anche sulle profonde diseguaglianze socioeconomiche che affliggono gran parte dell’America Latina. Si stima infatti che i coltivatori delle foglie di coca ricevano meno di un quinto del valore di mercato del prodotto finito, a vantaggio dei distributori.

Le sfide presentate dal narcotraffico rimangono quindi fra le più impegnative nel mondo contemporaneo. Secondo l’Ondcp, «i dati mostrano la necessità di adottare un approccio organico, con un maggiore impegno del governo per lo sviluppo economico e la sicurezza dei cittadini, per ridurre sostanzialmente la produzione di droga e portare la pace nelle zone più turbolente».

di Giovanni Benedetti