
Papa Francesco ha inaugurato oggi un nuovo ciclo di catechesi dedicato alla Lettera ai Galati. San Paolo incarna in maniera completa quell’ideale di Chiesa in uscita che il Papa richiama spesso per ricordare a tutta la Chiesa di non perdere mai di vista la sua primordiale ed essenziale opera missionaria che è sempre missione di “attrazione”, secondo la felice espressione del Papa emerito Benedetto
La realtà, con tutto ciò che esula i nostri schemi e calcoli, diventa il vero luogo dove mettersi in ascolto della volontà di Dio. E la realtà non è sgombra da zone d’ombra e contraddizioni. Anche la comunità dei Galati vive l’esperienza delle sfide e dei rischi: «Si erano infatti infiltrati alcuni cristiani venuti dal giudaismo, i quali con astuzia cominciarono a seminare teorie contrarie all’insegnamento dell’Apostolo, giungendo perfino a denigrare la sua persona». La resistenza ad entrare in una logica nuova fa emergere tutta la forza dell’Apostolo che prende spunto da questa fatica e smarrimento per affermare in maniera chiara che la libertà che Cristo c’ha ottenuto non ha bisogno di nostalgie rassicuranti del passato, ne fughe ideologiche in avanti ma capacità di leggere nel cambiamento la vera fedeltà alla tradizione: «Non mancano nemmeno oggi, infatti, predicatori che, soprattutto attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, si presentano non anzitutto per annunciare il Vangelo di Dio che ama l’uomo in Gesù Crocifisso e Risorto, ma per ribadire con insistenza, da veri e propri “custodi della verità”, quale sia il modo migliore per essere cristiani». Ecco allora perché la scelta del Pontefice di approfondire il testo della Lettera ai Galati «ci farà bene per comprendere quale strada seguire. Quella indicata dall’Apostolo è la via liberante e sempre nuova di Gesù Crocifisso e Risorto; è la via dell’annuncio, che si realizza attraverso l’umiltà e la fraternità; i nuovi predicatori non conoscono cosa sia umiltà, cosa sia fraternità; è la via della fiducia mite e obbediente; i nuovi predicatori non conoscono la mitezza né l’obbedienza. E questa via mite e obbediente va avanti nella certezza che lo Spirito Santo opera in ogni epoca della Chiesa. In ultima istanza, la fede nello Spirito Santo presente nella Chiesa, ci porta avanti e ci salverà».
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