La pandemia di nuovo al centro del documento

Una piaga che continua
a bussare alle porte
di milioni di indigenti

Marko Ivan Rupnik, «L’unzione di Betania» (mosaico della cappella della  Casa Incontri Cristiani a Capiago, Como)
14 giugno 2021

«I poveri li avete sempre con voi»: prende spunto dal passo del Vangelo di Marco (14, 7) nel quale Gesù risponde ai discepoli scandalizzati perché una donna ha sprecato una somma ingente versando profumo sul suo capo, il tema scelto da Papa Francesco per la quinta Giornata mondiale dei poveri che sarà celebrata domenica 14 novembre. Il messaggio del Pontefice è stato presentato oggi in diretta streaming dalla Sala stampa della Santa Sede dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. L’episodio biblico, dove Gesù afferma che il primo povero a cui dover porre tutta l’attenzione è proprio lui, «serve al Papa per evidenziare un percorso che non solo la Chiesa è chiamata a seguire in questo tratto di storia segnato ancora da forme di ingiustizia che diventano sempre più evidenti quanto più emergono le nuove espressioni di povertà», ha spiegato Fisichella. Il messaggio, come quello dell’anno scorso, fa riferimento al drammatico contesto della pandemia di covid-19, che «continua a bussare alle porte di milioni di persone e, quando non porta con sé la sofferenza e la morte, è comunque foriera di povertà» (n. 5). «Il Santo Padre — ha detto il capo dicastero — è ben cosciente delle conseguenze che ogni giorno sono sotto gli occhi di tutti, a tal punto che “le persone più vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessità. Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento” (n. 5)». A tale proposito il Papa non manca di richiamare la figura di padre Damiano de Veuster — canonizzato da Benedetto xvi nel 2009 — che nell’Ottocento si fece apostolo tra gli infettati di lebbra. Una testimonianza molto attuale ai nostri giorni, rinnovata da tanti uomini e donne, compresi centinaia di sacerdoti, che in questo dramma del covid-19 hanno saputo rendersi partecipi totalmente nella sofferenza dei milioni di persone infettate.

Merita una particolare attenzione il riferimento fatto dal messaggio alla condizione femminile. «Davanti ai fatti quotidiani di violenza nei confronti delle donne — ha affermato Fisichella — non si può sottacere la condanna per questa barbarie che rende il mondo delle donne un teatro di autentica povertà. In maniera ancora più incomprensibile per una cultura che ha raggiunto le forme più mature dell’uguaglianza, si è obbligati a costatare espressioni di disuguaglianza e mancanza di dignità che feriscono oltre le povere vittime, l’intera società spesso troppo inerme e afona quasi fosse rassegnata nel rinunciare alle conquiste ottenute faticosamente nel corso dei decenni».

Nel suo commento della scena evangelica da cui ha desunto il motto della giornata mondiale, il Papa spiega che «questa donna anonima, destinata forse per questo a rappresentare l’intero universo femminile che nel corso dei secoli non avrà voce e subirà violenze, inaugura la significativa presenza di donne che prendono parte al momento culminante della vita di Cristo... Le donne così spesso discriminate e tenute lontano dai posti di responsabilità, nelle pagine dei Vangeli sono invece protagoniste nella storia della rivelazione».

Il messaggio del Pontefice pone in primo piano la ricerca delle cause della povertà, per individuare poi le iniziative necessarie per approdare a una possibile soluzione. Riguardo il primo aspetto, la denuncia è forte: «Sembra farsi strada la concezione secondo la quale i poveri non solo sono responsabili della loro condizione, ma costituiscono un peso intollerabile per un sistema economico che pone al centro l’interesse di alcune categorie privilegiate. Un mercato che ignora o seleziona i principi etici crea condizioni disumane che si abbattono su persone che vivono già in condizioni precarie» (n. 5). Prosegue il presule: «Insomma, sostiene il Papa, oltre a dover subire la povertà, i poveri devono anche farsi carico di esserne i responsabili! Pretesa assurda, generata da una prepotente alterigia di individui protesi solo al raggiungimento di una sfrenata ricchezza senza alcun principio etico e sociale».

Rispondendo alle domande dei giornalisti, e proprio sul richiamo del Papa all’assunzione da parte di tutti della responsabilità nei confronti della povertà, monsignor Fisichella ha voluto anche ribadire che il messaggio «si rivolge ai governi e alle istituzioni internazionali perché la povertà non riguarda soltanto un gruppo di Nazioni ma rappresenta un fenomeno planetario, che tocca il mondo intero». «Voltare le spalle e vivere come se il problema della povertà non esistesse — ha sottolineato l’arcivescovo — fa dire al Papa che “con grande umiltà dovremmo confessare che dinanzi ai poveri siamo spesso degli incompetenti”. Istituzioni e governi sono composti da persone che vivono la loro esperienza, una realtà che, al di là della fede, può essere uno strumento per consentire un’analisi sincera del fenomeno». Riprendendo le parole del Papa contenute nel messaggio, il presule ha sottolineato che «la povertà non è frutto del destino ma di grandi responsabilità oggettive, che devono essere analizzate e, per quanto possibile, superate».

Come sempre, la Giornata mondiale dei poveri sarà accompagnata da un’intensa settimana di iniziative che avranno lo scopo di porre alcuni segni di carità e solidarietà nei confronti di alcune categorie particolari. «Una goccia d’acqua nell’oceano della povertà — ha detto Fisichella — ma pur sempre una testimonianza di vicinanza che almeno in questi giorni diventerà più tangibile per dare sostegno concreto a chi ha più bisogno». Lo scorso anno furono distribuiti 5.000 pacchi per le famiglie delle parrocchie di Roma più disagiate e 350.000 mascherine per le scuole della periferia romana. Nei prossimi mesi, ha indicato l’arcivescovo, «si metterà a fuoco un’ulteriore strategia per verificare in che modo la Giornata mondiale possa farsi carico di nuove iniziative che ancora una volta possano manifestare la grande solidarietà che questa circostanza richiede e che coinvolge tante persone desiderose di essere presenti e operative».